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Terremoto Centro Italia, così la ricostruzione ha cambiato passo. Castelli: "C'è ancora da fare"

Guido Castelli Guido Castelli

Il 30 ottobre 2016, alle ore 7.40, la scossa più forte dei terremoti che devastarono il Centro Italia: magnitudo 6.5. Due giorni dopo, visitando Preci, una delle località dell'Umbria più danneggiate, il premier di allora, Matteo Renzi, prese un impegno: "Ricostruiremo tutto" aggiungendo "ma sarà lunga". Sette anni dopo si sono dati il cambio altri cinque governi. Quello guidato da Renzi cadde 40 giorni dopo il pronunciamento di quella frase. Il 12 dicembre 2016 a palazzo Chigi c'era già un altro inquilino: Paolo Gentiloni. Fino all'estate 2018 quando nacque il Conte 1 (1 giugno 2018 - 4 settembre 2019), seguito dal Conte 2 (5 settembre 2019 - 12 febbraio 2021), rimpiazzato dal governo Draghi (13 febbraio 2021 - 21 ottobre 2022), fino alle elezioni del 2022 quando è nato l'esecutivo guidato da Meloni (22 ottobre). Sette anni, quindi, di lavori nelle zone terremotate (140 comuni devastati in 4 regioni, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, dei quali 15 quelli umbri); sei governi; e pure cinque commissari straordinari per la ricostruzione. Al commissario attuale Guido Castelli, abbiamo posto alcune domande per fare il punto su quanto è stato fatto finora. Castelli (che in questo incarico è stato preceduto da Vasco Errani, Paola De Micheli, Piero Farabollini e Giovanni Legnini) è oggi in Umbria e nelle Marche per le celebrazioni legate proprio al triste anniversario della devastate scossa. Alle 11 è atteso a Norcia; alle 13.30 a Preci; e, nel pomeriggio a Macerata.
Senatore Castelli, qual è, sette anni dopo, lo stato della ricostruzione nelle tre regioni colpite e in particolare in Umbria? E quante persone ancora attendono di rientrare nelle loro case?
Da quando, poco più di nove mesi fa, ho assunto questo incarico posso affermare che molto è stato fatto, ma certamente molto resta ancora da fare. È la ragione che ci induce ogni giorno a lavorare a testa bassa, senza risparmiarci.

Sergio Casagrande inizia l'attività giornalistica all'età di 14 anni, nel 1981, come collaboratore de Il Tempo e della Gazzetta di Foligno. E' stato il più giovane pubblicista (1985), il più giov...