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Umbria, caccia alla rete locale nell'inchiesta sulle commesse Anas

Guardia di finanza Indagine della guardia di finanza

Tommaso Verdini, figlio dell'ex parlamentare Denis Verdini, è agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma su commesse Anas. La stessa misura cautelare è stata disposta dal gip nei confronti di altre quattro persone - tra cui l'umbro Fabio Pileri, 46 anni - mentre per altre due è scattata la misura interdittiva della sospensione per un anno dal servizio. Ora l'indagine cercherà di fare luce anche sugli altri contatti nel territorio, non solo il narnese Pileri, di Verdini. L'Umbria infatti è centrale secondo gli inquirenti: tra gli appalti milionari dell'Anas sotto investigazione, uno di questi, la manutenzione delle gallerie nel Cuore verde per importi da 16 milioni di euro, riguarda la galleria Pallotta sulla Perugia-Bettolle.
Intanto sono previsti per la prossima settimana, dopo le festività di Capodanno, gli interrogatori di garanzia per le cinque persone, tra cui Tommaso Verdini, raggiunte dalla misura cautelare degli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine della procura di Roma. Nel procedimento sono contestati i reati di corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d'asta. E anche Denis Verdini, padre di Tommaso, figura tra gli indagati.
E' determinante anche il ruolo di Fabio Pileri, residente a Terni, indagato e anche lui ai domiciliari. E' titolare con i Verdini - junior e senior - della Inver, società di consulenza al centro del meccanismo valutato come illecito dalla procura di Roma.
Sotto i riflettori c'è l'appalto da 16 milioni per le gallerie del Cuore verde, esplicitato anche in un'intercettazione contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare. E altri due bandi per lavori nella regione.
Lo schema criminale è riassunto in poche righe nell'atto del gip Francesca Ciranna: gli imprenditori, interessati agli affidamenti di Anas, si rivolgono alla società di consulenza Inver di Pileri e i Verdini, per assicurarsi l'appoggio dei due pubblici ufficiali della stazione appaltante, a loro volta ricompensati dal gruppo Verdini con riconferme e ricollocazioni in posti apicali di società pubbliche o private. Gli imprenditori - è la tesi dei magistrati - remunerano i Verdini e il Pileri per il loro intervento illecito sui pubblici ufficiali Anas con somme di denaro, veicolate attraverso incarichi fittizi di consulenza o in contanti. Questo emerge dall'ordinanza. Le ipotesi di reato vanno a vario titolo dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti. L'inchiesta della Gdf di Roma prende le mosse da "alcune conversazioni" intercettate in un'altra inchiesta relativa alla procedura di gara per i lavori di manutenzione della Orte-Mestre, ossia la E45. Un primo appalto del luglio 2022 riguarda la realizzazione e il risanamento strutturale e impiantistico di gallerie. Il lotto 2, 60 milioni su 180 totali, riguarda la Toscana, il Lazio, l'Umbria, le Marche, l'Abruzzo, il Molise e la Sardegna. Secondo gli inquirenti le ditte avrebbero ricevuto informazioni riservate e i capitolati in corso di stesura. Con una pen drive. Le condotte sono avvenute nell'estate/autunno del 2022 e si sono protratte fino ad aprile/maggio del 2023. Per il giudice, "nonostante le indagini in corso e le perquisizioni del luglio dello scorso anno, gli imprenditori" coinvolti nell'indagine "hanno continuato a coltivare e sostenere il rapporto illecito con i Verdini e di conseguenza con i pubblici ufficiali confermati in Anas, limitandosi ad accorgimenti formali e documentali".

Nicola Uras, classe 1980, fa parte della redazione cronaca. Nato in Sardegna, a Nùoro (rigorosamente con l'accento sulla u), ha perí² ormai trascorso più di metí  della sua vita in Umbria. Laure...