Per aprire questo sito web è necessario che javascript sia abilitato, correggi le impostazioni del tuo browser e ricarica la pagina. Buona lettura!

Umbria, il bilancio dell'anno tributario 2023: ricorsi per 350 milioni di euro. La cerimonia

anno tributario La sala del Consiglio provinciale

Imu, Tari, Ires e Irpef sono tasse e imposte meno digerite dagli umbri. Sono queste infatti a farla da padrone nei ricorsi che ogni anno vengono depositati presso le corti di giustizia tributaria dell'Umbria. Il dato è emerso nella mattina di venerdì 12 aprile in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario 2024, che si è tenuto nella sala del Consiglio della Provincia di Perugia. Nell'anno appena concluso in Umbria sono stati presentati ricorsi per un contenzioso che si aggira attorno ai 350 milioni di euro. Nella maggior parte dei casi i ricorsi non superano i 2.500 euro, ma si evince chiaramente dalla cifra che alcuni sono milionari. Uno supera i dieci milioni di euro. Sono invece 23 quelli di ammontare compreso tra uno e dieci milioni. Tra cinquecentomila euro e un milione sono stati presentati ricorsi in 25 casi. Sono stati invece 104 quelli di importo compreso tra 25 mila e 50 mila euro e 67 quelli di importo compreso tra cento e duecentomila euro. In tutto - tra corte di Perugia, corte di Terni e corte dell'Umbria di secondo grado - sono stati 652. Praticamente oltre due al giorno. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei casi, partendo dal dato complessivo di 937 fascicoli trattati in Umbria, 418 sono stati materia della corte di primo grado di Perugia, 203 a quella di Terni e 316 per la corte di secondo grado. Ma chi vince? In primo grado i contribuenti la spuntano una volta su tre, mentre in secondo grado, una volta su quattro. Nel 2023 sono stati 232 i contribuenti che hanno avuto la meglio in primo grado. Il presidente della corte tributaria di secondo grado, Francesco Oddi, ha detto che "il rendimento lavorativo delle corti nel 2023 stato soddisfacente. Nel corso dell'anno la Corte di secondo grado e quella di primo grado di Terni hanno ridotto, ciascuna le proprie pendenze, nella misura del 17%. La Corte di Perugia lo ha fatto nella ragguardevole misura del 46%". Nel rimarcare la "laboriosità dei giudici e del personale amministrativo", il presidente ha pure messo in evidenza che quello che ha definito un "altro aspetto degno di considerazione", ovvero la "tempestività della risposta, ampiamente rispettosa del principio della ragionevole durata del processo. Presso le tre corti umbre, di regola, ciascun ricorso viene posto in trattazione nel giro di pochi mesi dal deposito e la sentenza pubblicata nei termini di legge. In media il procedimento tributario si esaurisce nel giro di un anno. L'arretrato fisiologico - ha aggiunto - costituisce una modesta frazione". Quanto poi all'organico delle Corti, il presidente ha annunciato la possibilità di accorpamento della Corte di Terni con quella di Perugia dove comunque mancano quattro giudici. "La geografia giudiziaria va ridefinita non solo nella piena osservanza dei criteri fissati nella legge delega, ma anche con gradualità perché si dovrà attendere l'ingresso dei nuovi magistrati professionali, la loro assegnazione alle sedi e, soprattutto, una prima verifica del loro reale apporto all'attività delle Corti".

Francesca Marruco, classe 1980, giornalista professionista è redattrice al Corriere dell'Umbria. Si occupa principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Dalla pandemia in poi, che ha costretto tutti ...