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Morto con l'ago nei polmoni in ospedale a Perugia. Chiesto il rinvio a giudizio per sette medici

Vincenzo Bosco Vincenzo Bosco

Arriverà giovedì 18 aprile il verdetto per i sette medici indagati per omicidio colposo in relazione alla morte in ospedale a Perugia di Vincenzo Bosco, il 39enne deceduto il 26 aprile 2022 dopo essere stato sottoposto ad anestesia prima di un intervento al setto nasale. Quattro giorni prima del decesso, Bosco, era stato ricoverato in day surgery perché doveva sottoporsi a un banale intervento al naso. Per questo motivo si trovava in otorinolaringoiatria. Quello stesso giorno poi, una volta portato in sala operatoria, nelle primissime fasi di anestesia aveva iniziato ad accusare dei problemi. Allora era stato sottoposto a rx e tac da cui era emersa la presenza di un corpo estraneo nei polmoni. Un ago da insulina. La procura - il pm titolare dell'inchiesta è Franco Bettini - aveva iscritto nel registro degli indagati gli operatori sanitari che avevano avuto in cura l'uomo. Bosco, che poco prima dell'intervento aveva avuto il Covid, era quindi morto per una crisi respiratoria. Secondo la procura i medici avrebbero tenuto "condotte colpose omissive autonome, negligenti ed imprudenti".

Francesca Marruco, classe 1980, giornalista professionista è redattrice al Corriere dell'Umbria. Si occupa principalmente di cronaca nera e giudiziaria. Dalla pandemia in poi, che ha costretto tutti ...