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Gubbio, viale della Rimembranza tra buche, pozzanghere e fango. Un residente: "Non è per i pedoni"

viale della rimembranza Il viale della Rimembranza

A Gubbio il viale che dovrebbe ricordare i ragazzi i morti nella Grande Guerra sembra dimenticato a se stesso. Forse chi non è abituato a passare lungo il viale dalla zona di Porta Romana o dal semaforo non ci fa caso. Perché se non ti trovi a passare a piedi sotto gli alberi che ricordano quei caduti di oltre un secolo fa, non puoi sapere quanto di fatto sia una strada difficilmente impraticabile soprattutto dopo una pioggia abbondante, una strada dimenticata come quei nomi dei morti per la Patria. Una delle ultime segnalazioni sulle condizioni del viale della Rimembranza porta la firma di Gabriele Fabio Scavizzi che, bontà sua, lungo la Rimembranza ci si ritrova a passare spesso. Tutti i giorni, o quasi, di giorno e di notte. Ed ecco che alla fine ha scattato questa foto: c'è poco da dire. In fondo si intravede l'edicola del liceo: ma prima di arrivare a destinazione ti attende un percorso ad ostacoli tra pozzanghere e fango che poco hanno della sensazione della rimembranza. Sembra più una prova da superare, una sorta di Giochi senza frontiere in salsa nostrana, che non ha certo vincitori. "In memoria dei caduti della prima guerra, di notte al buio pediluvio assicurato!", ha ironizzato Scavizzi con un post su facebook dove altri utenti hanno subito sollevato l'altro problema della via: la mancanza di luce. Alcuni mesi fa erano arrivate in redazione altre segnalazioni in merito all'assenza di punti luce anche lungo il tratto che porta al liceo spesso usato anche da tutti i residenti della zona di via Carducci e della Vittorina. "Ormai non ci passo più di notte", si sfogava alcune settimane fa una eugubina sempre sui social. "Non si vede niente, neppure dove cammini: ti devi fare luce con il cellulare o se va bene, con i fari delle auto che passano: ma via pare possibile?" Insomma una situazione che va sicuramente risolta soprattutto ora che con il ritorno della bella stagione e della giornate più lunghe quelle buche non saranno più piene di acqua nera ma magari rischiano di diventare occasione di inciampo per qualche passante distratto o più anziano. Va detto, infine, per amore di verità che il problema è decennale e interessa anche chi vi passa in auto: pensiamo a quei turisti che difficilmente riescono ad orientarsi tra vie, abitazioni e i pochi cartelli informativi che li possono condurre a quel monumento dedicato al francescanesimo che è la chiesetta della Vittorina.

Volevo fare l'archeologa fin da quando ero bambina, poi ho iniziato a scrivere articoli in un free press di provincia e la mia vita è cambiata. Il mio primo articolo fu una mostra di pittura poi qual...