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Nuovo Land Cruiser 250: 204 Cv turbodiesel, differenziali Torsen , ridotte e fino a 7 posti

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Dobbiamo ammetterlo, la Toyota è una delle poche case automobilistiche, che guarda il futuro, senza dimenticare le sue radici. Lo fa con le auto sportive "Accessibili" e lo fa anche con i "Fuoristrada", quelli veri, non soltanto ammassi di circuiti ed elettronica. Questo nuovo Land Cruiser 250 ne è un esempio e, soprattutto per gli appassionati dell'off-road, bastano poche parole, per qualificarlo: 2.8 turbodiesel da 204 Cv; trazione integrale con differenziali "Meccanici" di tipo Torsen; marce ridotte. Prima di proseguire, però, facciamo un po' di storia. Questo modello gira per il mondo da 72 anni e si è conquistato una fama da vero "Duro". Il Land Cruiser è nato come "Toyota BJ", il 1° agosto 1951 ed ha dimostrato la sua capacità, scalando, per primo, il Monte Fuji, fino alla sesta stazione. Varie le versioni: wagon (l'attuale serie 300), Heavy Duty (la serie 70 diffusa in Africa, Medio oriente ed Asia) e la Light Duty, nota anche come Prado; quella di cui trattiamo oggi. La prima 250 nasce nel 1985, come un'auto pratica, inarrestabile e facile da riparare ed in Toyota hanno voluto rispettare, in pieno, queste caratteristiche. "Crediamo che questo modello di Land Cruiser - ha detto l'ingegnere capo del progetto Keita Moritsu - debba essere offerto come un fuoristrada pratico e accessibile. Abbiamo deciso che il ritorno alle nostre radici sarebbe stato fondamentale per il rinnovo del Land Cruiser".
Il "ritorno alle origini" traspare anche dal design del veicolo, che strizza l'occhio alla lontana antenata, con linee tese e squadrate. Un look forgiato dalla necessità di offrire capacità off-road e spazio a bordo, per passeggeri e carico. Una carrozzeria appositamente sagomata, per minimizzare i danni, generati da percorsi "Difficili", con parti progettate per essere facilmente sostituite. Con una lunghezza complessiva di 4.925 mm, larghezza di 1.980 mm, altezza di 1.935 mm e passo è di 2.850 mm, questa 250 offre, comunque, spazio anche a 7 passeggeri, con una terza fila di sedili. Con le tre panche su, in bagagliaio entrano due valigie da 55 cm e ripiegando la terza fila, di valigie ce ne entrano cinque; tre da 86 cm, una da 81 cm ed una da 69 cm. Parliamo sempre del modello a sette posti, quello a cinque è un pochino più capiente. Non mancano quegli upgrade tecnologici, che non ne pregiudicano certo l'affidabilità, come i fari anteriori a LED, di serie. Per offrire una visibilità ottimale, in fuoristrada, il cofano è stato sagomato con lati rialzati (per facilitare l'individuazione dei bordi del veicolo). Secondo allestimenti, sono disponibili cerchi in lega da 18 o 20 pollici. Digitale la strumentazione, integrata in un driver display da 9 o 12,3 pollici, il touchscreen centrale, per l'infotainment, va dagli 8 ai 12,3 pollici. C'è il pacchetto con la navigazione su "Cloud" (sempre aggiornata con i dati del traffico) e non manca il classico assistente virtuale, che risponde al comando (signori un po' di fantasia): "Hey Toyota".
Arriviamo al sodo ed iniziamo dal motore, un duro e puro turbodiesel (è prevista una versione mild hybrid 48V, che arriverà entro il prossimo anno). Parliamo di un bel 2.8 quattro cilindri in linea DOHC, multivalvole a iniezione diretta, da 204 Cv, con coppia massima di ben 500 Nm (quello che ci vuole), abbinato a un nuovo cambio automatico Direct Shift a otto rapporti. Oltre ai classici Adas, non mancano certo sistemi elettronici, per assistenza alla guida: il Multi-Terrain Select e il Multi-Terrain Monitor, aiutano il guidatore nelle condizioni più difficili; ci sono due sistemi di controllo della velocità in discesa, uno che arriva fino a 4 km/h, sia con ridotte che lunghe ed un altro, che mantiene la velocità impostata; il Panoramic View Monitor (PVM) fornisce una visione completa dell'area circostante. Oltre all'elettronica, però: resta un sistema di trazione integrale affidato a due differenziali "Meccanici", notare bene, non robetta elettronica, differenziali di tipo "Torsen". Non mancano certo le marce ridotte, selezionabili tramite un nuovo interruttore (H4 o L4). Nuovi anche gli interruttori per il bloccaggio dei differenziali, posizionati sulla console centrale, accanto alla leva del cambio e c'è il meccanismo SDM, che può sbloccare la barra stabilizzatrice anteriore, per ottenere una maggiore escursione delle ruote. Il mezzo, comunque, nasce sulla piattaforma GA-F e migliora dal punto di visata della resistenza e della rigidità, si tratta anche del primo Land Cruiser con servosterzo elettrico. La capacità di traino è di 3.500 kg.

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Giovanni Massini, romano, classe 1956, professionista, laureato in Legge nel 1979. Inizia a scrivere di motori, infrastrutture e trasporti nel 1990, per diventare presto capo redattore, presso la rivi...