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Paola Macchi per il Due Mondi trasforma Villa Redenta in campeggio

Due Mondi, Paola Macchi direttrice organizzativa Paola Macchi, direttrice organizzativa del Festival di Spoleto

Lo spazio di Villa Redenta a Spoleto per il Due Mondi diventa un campeggio con allestimenti green, passeggiate nella natura, yoga e dj set. Un programma nel programma, fino al 2 luglio, ma anche un modo per richiamare i giovani e vivere festival e natura.
L'esperimento nasce in collaborazione con il festival milanese Terraforma e il collettivo Parasite 2.0. Iniziativa che rientra nelle pratiche sostenibili intraprese dal festival. Ne abbiamo parlato con la direttrice organizzativa e amministrativa, Paola Macchi.
- Paola Macchi, da quando il Festival di Spoleto ha iniziato a pensare in modo sostenibile?
Dal 2021 ha iniziato a considerare la sostenibilità come un impegno da sviluppare. Abbiamo promosso tutti i temi Esg, ovvero con quel tipo di fattori ambientali, sociali e di governo che caratterizzano una attività come sostenibile. Lo abbiamo fatto con eventi, convegni, progetti formativi per giovani e adottando diversi provvedimenti per rendere più concreto l' impegno.
- Quali misure avete adottato?
Misure come la ricerca di materiali a basso impatto ambientale, riduzione di sprechi, scelta di fornitori più green e adesso cerchiamo di partner che condividano gli stessi valori.
- Non si vedono bottiglie di plastica in giro?
Non ci sono più, ci siamo impegnati per limitarne l'uso a favore degli erogatori di acqua pubblica che abbiamo installato in tutti gli spazi teatrali in varie zone della città.
- A proposito di partner artistici con valori analoghi, il weekend in corso porta l'esperimento a Villa Redenta. Di che si tratta?
Il Pianeta Redenta ha due obiettivi: far avvicinare i giovani al Due Mondi e promuovere con atti concreti i principi della sostenibilità.
- Cosa succederà?
Villa Redenta è diventata un campeggio dove i giovani possono venire con le loro tende e vivere questo spazio appositamente arredato con un allestimento speciale. Chi arriva può partecipare a un programma di attività artistiche e workshop. Tutto questo è realizzato in collaborazione con il festival milanese Terraforma.
- L'allestimento e gli arredi come sono stati realizzati?
Intanto è stato riqualificato il giardino attraverso un progetto che nasce in collaborazione con Parasite 2.0, un collettivo di architetti che indaga lo stato dell'habitat umano attraverso un ibrido di architettura-design e arte. L'obiettivo dell'intervento è mostrare come si possano realizzare spazi di accoglienza e ospitalità in luoghi abbandonati o semi-abbandonati. Nello specifico gli arredi sono creati con pallet riutilizzati, nell'ottica dell'upcycling.
- Nel programma si parla anche di passeggiate sonore?
E' un progetto sperimentale fatto con Radio Safari, si tratta di percorsi da fare nella natura, poi ci saranno dj set, yoga, insomma un altro modo di vivere festival, arte, musica e natura.
- Il festival punta a una certificazione per la sostenibilità?
Non per ora, abbiamo iniziato il percorso partendo da zero, stiamo ottenendo risultati, ma non puntiamo a conseguire nessuna certificazione perché questo tipo di attestazioni hanno anche il duplice effetto di imbrigliare la struttura. Perciò stiamo valutando come meglio muoverci.
- Si parla di un brand umbro dei festival eco sostenibili, c'è anche il Due Mondi. Che ne pensa?
E' molto importante. Sono temi da mettere in primo piano. Credo però che le manifestazioni oltre ad avere obiettivi debbano anche soddisfare certi parametri prefissati e su questo c'è molta strada da fare.
- Vuol dire che questi parametri, alla fine, non ci sono?
Ci sono soltanto blandi suggerimenti ma non sono misurati gli impegni delle manifestazioni nel conseguire gli obiettivi Esg. Mi piacerebbe quindi che il ministero della Cultura adottasse proprio la valutazione di questi parametri per l'erogazione dei contributi del Fus.
- Sul fronte della sostenibilità sociale la prossima settimana sarà presentata la messinscena realizzata dai detenuti del carcere di Maiano. Può anticiparci qualcosa?
Ho seguito le prove e posso dire che è un lavoro incredibile, in cui c'è un coinvolgimento totale. Alcuni attori hanno, poi, un talento assoluto e la gioia di esprimerlo. Non vedo l'ora di vederlo realizzato. Sul fronte della sostenibilità sociale ogni anno, a primavera, facciamo un evento di questo tipo.
- Per le prossime edizioni state già lavorando su progetti e attività di tipo sostenibile?
Proseguirà sicuramente l'esperimento del Pianeta Redenta e spero che si sviluppi, così come ripeteremo il Laboratorio del sogno, corsi prenotabili in cui i partecipanti realizzano accessori, modelli con materiali di riciclo. E poi punteremo al maggior coinvolgimento dei giovani e a aprirci il più possibile a un pubblico vasto. Il futuro del Due Mondi è verde.

Nata a Perugia, classe 1963, Sabrina Busiri Vici è laureata in Scienze Politiche all'Università degli studi di Perugia. Giornalista professionista dal 1998. Nel 2005 entra nella redazione del Corrie...