Per aprire questo sito web è necessario che javascript sia abilitato, correggi le impostazioni del tuo browser e ricarica la pagina. Buona lettura!

Critiche al centrodestra da Caparvi alla vigilia del congresso

Virginio Caparvi Lega Il segretario uscente della Lega Virginio Caparvi

Il 30 settembre si terrà il congresso regionale della Lega. La notizia la fornisce di buon mattino il segretario Virginio Caparvi, in un lungo post su Facebook. Dove mena fendenti a destra e a manca, attacca assessori e consiglieri regionali, rimarcando di provare "compassione nei confronti di chi al fuoco dell'impegno civile si è scaldato giusto il tempo necessario a riprendere il proprio vile cammino sul viale delle convenienze personali". Attacco ad alzo zero, insomma.
Resta vago solo sul suo futuro. Perché dopo aver scritto "per ora la chiudo qui" aggiunge una variabile che lascia aperte tutte le porte: "Condurrò con disciplina e onore il ruolo di deputato della Repubblica; con gioia, amore e determinazione quello di sindaco di Nocera Umbra. Per il resto si vedrà, non ho mai voltato le spalle a nessuno e mai lo farò, certo debbono esserci delle condizioni politiche che oggi fatico a intravedere". Ma da qui al 30 settembre ci sono tre mesi e di acqua sotto i ponti ne scorrerà parecchia. Certo è che ieri nei palazzi della politica il lungo post di Caparvi era l'argomento più gettonato.
Ma torniamo alle parole del sindaco-onorevole: "Sono 8 anni (dal 2015 vice segretario poi dal 2018 segretario) che ho l'onere e l'onere di essere responsabile di una comunità politica che ha portato il centrodestra umbro a stravincere ovunque, come mai accaduto prima. Una rete di amministratori che è cresciuta, si è rafforzata e poi, in parte, si è dispersa. Un gruppo di persone che comunque, ancora oggi, sostanzia quotidianamente questa rivoluzione. Vorrei poter dire che, nonostante un cambio al vertice interno al centrodestra, gli esiti elettorali delle amministrative siano rimasti inalterati per la nostra coalizione. Non è così. Sono stati anni entusiasmanti, edificanti e difficili. Ho dato tutto me stesso, nel limite delle mie umili capacità". E qui una nota di autocritica che serve a caricare il fucile a pallettoni: "Mi rammarico di non aver esercitato il mio ruolo al massimo delle mie facoltà, schiacciato dall'obbligo morale di tenere in piedi equilibri delicatissimi per così contemperare le spinte e i capricci di "prime donne" che hanno dimostrato più arroganza che talento".
E per chi non avesse capito, Caparvi esplicita il concetto: "Leggo di componenti autorevoli della Giunta regionale che ormai da tempo disquisiscono di come si dovrebbe gestire un partito. Farebbero molto meglio a concentrarsi su ciò che gli compete. Dovessimo mai riuscire a dire agli umbri, dopo 4 anni, se e dove si costruirà un termovalorizzatore, quando si approverà il nuovo piano sanitario, quando vedremo iniziare il cantiere del nodino, se questi direttori in sanità abbiano o meno risposto agli intendimenti che gli sono stati dati?oppure se non tutti ne sono capaci. Chissà".
Sistemati per le feste gli assessori, è la volta dei consiglieri regionali. Leggere per credere: "Qualcuno farebbe bene a fare due settimane di tirocinio in un Comune, di fianco a un sindaco. Scoprirebbe che la politica va un pochino oltre ai social, all'approvazione di mozioni che valgono appena il costo della carta su cui vengono stampate. Imparerebbe il valore di una parola data e la responsabilità e l'onere di doverla mantenere ad ogni costo".
In generale Caparvi ha "un giudizio positivo della politica regionale, visto anche lo sfacelo ereditato dalla sinistra dopo cui sono stati costretti ad operare, tuttavia credo sia maggiormente proficuo per la collettività umbra che ognuno si concentri sulle proprie prerogative, senza indagare su quelle altrui, soprattutto su quelle di chi si è annullato e immolato per la loro causa, dalla elezione al continuo e costante supporto che la Lega ha sempre assicurato a tutti, anche andando a coprire il silenzio tombale di altri, di chi, ultimamente, bombarda un giorno si e l'altro pure la stessa Giunta. Che sia questo un modo per essere presi in considerazione? Chissà".
La conclusione rafforza il dubbio iniziale: "Rimango a disposizione del partito e di quanti vorranno contribuire alla costruzione di futuro. Senza rancore e con doverosa e ferma riconoscenza a Matteo Salvini al quale ho ribadito immutata lealtà". Caparvi succederà a se stesso o stavolta "la chiuderà qui?"
Ai posteri l'ardua sentenza. Non resta che attendere.

Felice Fedeli, 61 anni, è caposervizio del gruppo Corriere da 28 anni. Il primo articolo lo ha scritto a 14 anni per il settimanale cattolico La Voce. Al Corriere dell'Umbria da sempre, da quel 18 ma...