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Il Papa: "Vorrei il dono della pace per le popolazioni stremate da guerre e oppressioni"

Papa Francesco

"Vorrei che il dono della pace arrivasse dove vi è più bisogno, alle popolazioni stremate dalla guerra e da ogni forma di oppressione". Parole di Papa Francesco, al termine della recita del Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "La gioia della Risurrezione - ha detto ancora il Papa - non è qualcosa di lontano. È vicinissima, è nostra, perché ci è stata donata nel giorno del Battesimo. Da allora anche noi, come le donne, possiamo incontrare il Risorto ed Egli, come a loro, ci dice: Non temete!. E se Gesù, il vincitore del peccato, della paura e della morte, ci dice di non temere, non temiamo, non appiattiamoci in una vita senza speranza, non rinunciamo alla gioia della Pasqua! Al contrario, alimentiamo la gioia di Gesù, che è il motore della vita".
"Condividere la gioia è un'esperienza meravigliosa, che impariamo fin da piccoli: pensiamo a un ragazzo che prende un bel voto a scuola e non vede l'ora di mostrarlo ai genitori o a un giovane che raggiunge i primi successi sportivi o a una famiglia in cui nasce un bambino", ha detto ancora Papa Francesco."Proviamo a ricordare, ciascuno di noi, un momento tanto felice che era persino difficile esprimerlo a parole, ma che abbiamo desiderato raccontare subito a tutti - ha affermato il Santo Padre - Le donne, il mattino di Pasqua, vivono quest'esperienza, ma in un modo molto più grande. Perché? Perché la risurrezione di Gesù non è solo una notizia stupenda o il lieto fine di una storia, ma qualcosa che cambia la nostra vita completamente e per sempre! È la vittoria della vita sulla morte, della speranza sullo sconforto. Gesù ha squarciato il buio del sepolcro e vive per sempre: la sua presenza può riempire di luce qualsiasi cosa. Con Lui ogni giorno diventa la tappa di un cammino eterno, ogni 'oggi' può sperare in un domani, ogni fine in un nuovo inizio, ogni istante è proiettato oltre i limiti del tempo, verso l'eternità".