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Spoleto, sventata rivolta di quattro detenuti armati di spranga in carcere: trattative durate ore

Il carcere di Spoleto Il carcere di Spoleto

Tentata rivolta nel carcere di Spoleto. E' successo nel tardo pomeriggio di venerdì 3 maggio quando, quattro detenuti - due di origini campane e due sudamericani - si sono posizionati nel cancello d'ingresso della Sezione di Media Sicurezza. Due erano armati di spranghe di legno, ricavate dai tavoli all'interno delle celle. Hanno impedito l'ingresso del personale con minacce di morte, tentando anche di colpire l'Ispettore coordinatore della Sorveglianza Generale, intervenuto sul posto. I carcerati hanno chiesto di parlare con la direttrice dell'Istituto, che non era però presente, e hanno continuato a mantenere un atteggiamento minaccioso. Il Sostituto Commissario, dopo ore di trattative, è riuscito a far desistere i rivoltosi. Fabrizio Bonino, segretario nazionale dell'Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha commentato: "la situazione nel carcere di Spoleto, e del personale di polizia Penitenziaria che in esso lavora ogni giorno con grande abnegazione ma altrettanto seri pericoli, è veramente al mite della sopportazione. Le autorità amministrative e politiche non si sottraggano alle loro precise responsabilità per assicurare a Spoleto dignità e sicurezza a chi vi in esso lavora e vi è detenuto. Il Provveditorato Regionale ed il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - continua Bonino - devono necessariamente prendere atto delle pessime condizioni in cui il personale di polizia Penitenziaria di Spoleto è costretto ad operare e devono provvedere con urgenza all'invio delle 38 unità che corrisponde al contingente recentemente stabilito nel piano di incrementi per il 2024 nonché provvedere ad uno sfollamento di detenuti appartenenti al circuito di media sicurezza per almeno 25 unità".