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Umbria, autovelox e multe: a rischio 10 mila contravvenzioni. Ecco perché

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Autovelox e multe. In Umbria sono almeno 10 mila i verbali a rischio ricorso, dopo che la Cassazione ha annullato la contravvenzione elevata attraverso un impianto non omologato. Si tratta delle multe della Polizia Stradale e di quelle del Comune di Perugia. Ma potrebbero rientrare nel novero anche gli altri enti locali. La sentenza, infatti, fa distinzione tra gli autovelox approvati e quelli omologati. Ma cosa devono fare gli automobilisti che ricevono un verbale per eccesso di velocità elevato tramite autovelox, dopo la sentenza della cassazione per sperare che venga annullato? "La prima cosa -spiega ad Adnkronos/Labitalia l'avvocato Dario Giordano, ufficio legale Udicon - è leggere il verbale ricevuto e vedere se c'è traccia della mera approvazione oppure dell'omologazione del dispositivo, perché ci serve per capire se siamo in presenza di un dispositivo valido o meno. Non escludiamo quindi di fare un accesso agli atti per capire se c'è un'omologazione", continua. Questo perché, sottolinea l'esperto, "la sentenza della Cassazione fa una distinzione tra approvazione e omologazione dell'autovelox. L'approvazione è un procedimento preliminare, un presupposto. Ma deve essere finalizzato, deve arrivare a un'omologazione che è un procedimento ben più puntuale. Il codice della strada infatti dice che solo i macchinari omologati possono elevare in maniera corretta delle multe. Se il macchinario è solo approvato e non omologato come nel caso di Treviso la multa è stata elevata in modo irregolare. E tutti questi verbali possono essere potenzialmente quindi contestati". In relatà manca ancora il regolamento ministeriale per l'omologazione e quindi tutti gli strumenti ne sarebbero sprovvisti. Senonché dopo la sentenza "senza la specifica dell'omologazione il cittadino può ragionevolmente impugnare il verbale al giudice di pace o il prefetto". Il primo ha dei tempi più stringenti, 30 giorni, è a pagamento ma offre le garanzie del giudizio ordinario, il prefetto invece ha tempi più ampi per il ricorso, 60 giorni, è gratis ma si tratta di un procedimento amministrativo. Nessuna speranza invece per quanti hanno già pagato le multe ricevute. "Per i verbali già pagati -spiega l'esperto - non c'è più nulla da fare perchè si genera acquiescenza".

Alessandro Antonini, 47 anni, giornalista professionista, è redattore del Corriere dellâ??Umbria dal 2003 e si occupa di politica, cronaca nera e giudiziaria. Ma non disdegna economia, sindacale, (m...