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Umbria, lunedì di scadenze fiscali. Tanganelli (Confprofessioni): "Riforma subito"

fisco scadenze fiscali Appuntamento con il fisco per i contribuenti umbri

Sarà un lunedì caldo, quello di domani, sul fronte delle tasse. Una incombenza, il pagamento di imposte e tributi, che in Umbria riguarda circa 500 mila persone (474.686 per l'esattezza). Per tutti loro l'appuntamento è con il modello Unico, quindi Ires, Irap e Irpef. A proposito dell'Irpef, dai dati forniti dal ministero dell'Economia e Finanze (Mef) e dall'Agenzia delle Entrate emerge che l'importo medio procapite versato nel 2021 è stato di 4.731 euro annui. L'Umbria, in termini assoluti, ha un reddito imponibile ai fini Irpef di complessivi 11.840.891 euro sul quale versiamo allo Stato il 18,97%. "Quest'anno la scadenza non avrà proroga, come dichiarato dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo - spiega il presidente di Confprofessioni Umbria, Roberto Tanganelli - che ha evidenziato la criticità dei conti pubblici e quindi la necessità di avere una importante iniezione di ossigeno per tutte le esigenze della pubblica amministrazione".
All'appuntamento con il fisco dovranno presentarsi anche oltre 93 mila imprese (93.017 per la precisione) iscritte alla Camera di commercio cui si aggiungono tutti i contribuenti - come professionisti e privati - che hanno l'obbligo di liquidare le imposte dovute e versarle entro domani. "La pesantezza della pressione fiscale, comune a tutte le regioni d'Italia - rimarca Tanganelli - porta i singoli contribuenti a fare enormi sacrifici: ricordiamo, in termini assoluti, che ogni contribuente lavora per onorare le richieste del fisco dal primo gennaio al 7 giugno. Significa che 158 giorni dell'anno sono destinati ad accantonare risorse per pagare tasse, imposte, contributi sociali necessari per far funzionare scuole, ospedali, trasporti, per pagare stipendi ai pubblici dipendenti e pensioni. Questa situazione - aggiunge Tanganelli - se associata al rincaro dei mutui - l'ultimo aumento di un ulteriore 0,25% avvenuto proprio l'altro giorno - disegna un quadro veramente pesante per gli imprenditori, per le famiglie e per i pensionati".
Secondo il presidente di Confprofessioni è indispensabile un immediato intervento strutturale, concreto e definitivo sulla riforma del Fisco non più derogabile e che non è pensabile fare a colpi di pace fiscale. "Un fisco che è "amico" con gli slogan ma che in realtà chiede ai contribuenti anche dove vanno in ferie - commenta Tanganelli - Con il provvedimento dell'Agenzia delle entrate dello scorso 18 gennaio, infatti i commercianti, dotati di registratore telematico dei corrispettivi, devono comunicare all'Agenzia stessa i motivi dell'interruzione dell'attività e quindi giustificarsi del fatto che magari si concedono più di 12 giorni di ferie; se il periodo di chiusura o di interruzione è superiore a dodici giorni, l'Agenzia delle entrate procede con l'invio di una comunicazione a mezzo di posta elettronica certificata all'esercente per chiedere chiarimenti in merito, obbligando il contribuente a comunicare all'ufficio delle entrate il motivo della mancata trasmissione per chiusura o interruzione, ferie, chiusura stagionale malattia e quant'altro. Forse abbiamo passato il limite. L'auspicio - aggiunge Tanganelli - è quello non solo di riuscire ad onorare il pagamento delle "tasse", cosa che dobbiamo ovviamente fare - in attesa che la pressione fiscale diventi più equa - ma riuscire nell'impresa di sopravvivere in un Paese che non riesce ad essere realmente al fianco del contribuente".

Catia Turrioni, segno zodiacale Toro, redattore del settore cronaca nella redazione centrale del Gruppo Corriere. Ha iniziato come collaboratrice della redazione di Foligno del Corriere dell'Umbria, i...