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Umbria, l'occupazione cresce nel 2023: aumento dei contratti indeterminati. Lo studio dell'Aur

lavoro umbria

Nonostante il calo demografico, l'occupazione umbra nel 2023 è cresciuta. A rivelarlo è uno studio a cura di Elisabetta Tondini di Agenzia Umbria Ricerche (Aur). L'incremento rispetto al 2022 è stato di 9.300 unità, a un tasso (+2,6%) più elevato rispetto a quello nazionale (2,1%). Sono 362 mila i lavoratori, che tornano a superare la soglia dei 358 mila registrata nel 2019 da Istat. In un anno sono cresciuti più gli uomini (+3,6%) piuttosto delle donne (+1,4%) a differenza di quanto registrato in ottica nazionale. Il lavoro alle dipendenze conta 15 mila unità aggiuntive, mentre diminuisce, di quasi 6 mila unità (-6,9%), il lavoro autonomo. La componente autonoma, che nel 2019 era del 25,3% (22,8% in Italia), in soli quattro anni è scesa al 21%. Dall'analisi Aur emerge una buona notizia che riguarda i contratti a tempo indeterminato che hanno goduto di un'impennata: +7,2% in Umbria, +3,3% in Italia; 15.700 unità in più in Umbria, di cui 8.100 donne e 7.600 uomini. Differenze di genere tra i lavoratori dipendenti, Le donne, a differenza degli uomini, sono state assunte prevalentemente con contratto part-time (circa 5.500 unità femminili in più, contro le 1.600 dei tempi pieni). Il tasso di occupazione in Umbria cresce al 66,5%, rispetto al 64,9% del 2022. Il tasso di disoccupazione (15-64 anni) totale è dunque sceso al 6,0%, soprattutto per la componente maschile, che si è portato a 4,5% (quella femminile a 7,9%).

Andrea Pescari dopo la laurea triennale al corso di Scienze della comunicazione dell'Università di Perugia, ha conseguito la magistrale in Comunicazione pubblica, digitale e d?impresa con una tesi su...