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Terremoti e calamità naturali, entro maggio a Montecitorio la nuova legge sulla protezione civile

protezione civile

Quella legge serve, è fondamentale, soprattutto per i territori che hanno pagato la tragedia del terremoto. La modifica del codice della protezione civile, le norme per la gestione delle emergenze sono decisive in tutto in Paese. Se ne sta discutendo da molto tempo nella commissione ambiente di Montecitorio, presieduta da Mauro Rotelli di Fdi, che si dice ottimista: "Abbiamo fatto un grande lavoro, a maggio potremmo mandare il testo in Aula".
Le nuove norme sono state presentate anzitutto dal deputato Paolo Trancassini ? anche lui di Fdi ? che è relatore del testo. Alla sua proposta, mesi dopo, si è aggiunto il Pd con Chiara Braga e alla fine dello scorso anno è arrivata ? ed è stata abbinata alle altre presenti - la legge quadro proposta dal ministro Nello Musumeci per conto del governo.
Il dibattito sulle nuove norme ha registrato anche tantissime audizioni ? riprese persino dopo la presentazione della proposta dell'esecutivo ? per dare voce a settori interessati a regole chiare ed efficaci.
Proprio Trancassini ha avuto modo di sottolineare "la necessità di un quadro di riferimento definito, non solo per dare una risposta immediata ai territori colpiti dagli eventi calamitosi, essendo il tempo un fattore cruciale, ma anche per conseguire una uniformità negli interventi volti al superamento dello stato di emergenza e al sostegno delle popolazioni e dell'economia locale". Per ogni evento calamitoso attualmente le governance sono impostate secondo modelli eterogenei e dotate di poteri normativi fra loro diversi, ha notato il relatore. A partire dall'esperienza del cosiddetto "doppio cratere" dell'Aquila in cui, a seguito dei due terremoti che si sono succeduti, si sono applicate normative diverse.
Quindi, l'esigenza è quella di modificare la normativa vigente in materia di gestione degli eventi calamitosi, allo scopo di accelerare e di semplificare gli interventi necessari al superamento della fase emergenziale e quelli di ricostruzione. E su questo filone si è inserita anche la proposta del Pd, che propone una delega al governo. Il che lascia pensare che una volta definito il testo base si potrà individuare un percorso più condiviso possibile tra le forze politiche. Poi, il testo dell'esecutivo, che sebbene presentato su proposte di natura parlamentare, punta a varare una riforma più complessiva, con ben 27 articoli.
Ed in commissione è stato proprio Trancassini a illustrarne i contenuti. Il disegno di legge presentato dal Governo reca una disciplina quadro in materia di ricostruzione post calamità.
Nella relazione illustrativa del disegno di legge governativo viene sottolineato che lo stesso propone un corpus di norme finalizzato a definire un quadro giuridico uniforme per il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione nei territori colpiti da eventi calamitosi, cioè delle attività successive a quelle per la gestione della fase emergenziale poste in essere dal sistema di protezione civile. L'obiettivo ? secondo quanto evidenziato nella relazione illustrativa ? è quello di definire "un modello unico, volto a garantire certezza, stabilità e velocità dei processi di ricostruzione" ed evitare che, ad ogni evento calamitoso di rilievo nazionale, vengano adottate discipline ad hoc, spesso non omogenee, che hanno portato ad un quadro giuridico nazionale "poco organico, frammentario, stratificato nel tempo, differenziato per territori e in continuo divenire". Quindi, le finalità presenti nelle proposte parlamentari sembrano rispettate anche dallo stesso governo.
Fino al 4 aprile scorso si è registrato un nuovo, imponente elenco di soggetti auditi dalla commissione. È evidente che si vuole dar voce a tutte le competenze possibili, in una materia che è davvero delicata e sulla quale non si possono commettere errori. Il ruolino di marcia ? Europee permettendo con qualche sospensione di lavori parlamentari ? prevede quindi l'individuazione di quello che sarà il testo-base al quale poi presentare gli emendamenti nella discussione della legge. Sarà dunque un lavoro che arriverà nell'aula di Montecitorio dopo un esame davvero meticoloso delle norme. E magari si riuscirà a superare il limite di una legislazione che finora ha risentito dell'assenza di indicazioni unitarie ogni volta che si è registrata un'emergenza come quelle, drammatiche, che le varie regioni hanno vissuto a più riprese. Poi, ovviamente, toccherà al Senato fare la sua parte, nella speranza che tutti comprendano che non si può ritardare oltre ogni limite l'esame di norme che servono subito.