Calcio Serie C
Il Perugia ha chiuso da poco una delle stagioni più anonime della propria storia. Nessun grifone è andato oltre la sufficienza. In tanti hanno deluso.
GEMELLO 6 Alterna errori anche marchiani soprattutto all’alba della stagione, ad interventi superlativi come su Ferrante in occasione del derby esterno contro la Ternana o in casa con il Carpi. Ha il merito di restare a galla dopo un impatto complicato che avrebbe potuto affossarlo.
MONTEVAGO 6 Tredici gol. Tutti su azione. In casa biancorossa vede la porta come nessuno. Anzi, la porta la vede di fatto solamente lui. Il lungo letargo invernale in cui rimane a secco per tre mesi non può non pesare nel giudizio complessivo. Che è comunque positivo. Continuità cercasi. Non solo davanti alla porta avversaria.
DI MAGGIO 6 Il classe 2005 promette bene. Sia da mezzala che da trequartista mascherato. Punto fermo del Grifo targato Zauli prima dell’infortunio che ne frena la crescita. Tre reti e due assist alla prima esperienza tra i pro. Niente male.
CISCO 6 Quando è in giornata, strappa come pochi. Quando non lo è, si notano i limiti di natura tattica. Timbra 4 volte il cartellino nel girone di ritorno ma in termini di prestazioni si fa preferire nella parte iniziale che precede un lungo stop. Chiude a quota 5 reti. Ogni tanto tende a strafare. Un limite.
GIUNTI 6 Promosso. Alla prima vera annata nel calcio dei grandi dimostra di poterci stare. Da gregario date le caratteristiche. Nel finale appare un po’ in debito, pur se non gli fanno mai difetto generosità e dedizione. La società scommette su di lui come testimonia il rinnovo di contratto fino al 2028.
GIRAUDO 6 Tra i più caparbi, coriacei, pugnaci. Uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca come certifica anche il minutaggio. Solo Gemello ha giocato più di lui in campionato.
RICCARDI 6 E se fosse lui la migliore presa del mercato di gennaio? Affidabile, pratico e concreto. Anche dopo l’infortunio. Averne di centrali così in Serie C.
ANGELLA 6 Tanto continuo quanto fragile. Perché totalizza appena 15 gettoni in cui va sotto la sufficienza solo tre volte. Insomma, quando c’è è una garanzia. E soprattutto, dà sicurezza ai giovani che gli giocano di fianco.
JOSELITO 6 Una bella scoperta. Pulito, tecnico, aggraziato. Compiti per le vacanze: deve diventare più “cattivo” e rischiare maggiormente la giocata. Il compitino non basta.
BROH 6 Al Liberati e nella partita forse più complessa della stagione, sforna una delle migliori prestazioni. Naviga sempre o quasi intorno alla sufficienza. Lineare.
AMORAN 6 Prestazioni più che discrete in particolare quando gioca di fianco a difensori esperti, si mixano ad altre macchiate da qualche errore. Dolori di crescita normali per il centrale di proprietà del Parma che se si guarda al quadro generale, non sfigura.
POLIZZI 6 Colleziona 444 minuti. In sostanza, gioca meno di 5 partite. Quasi tutte nell’era Formisano. Ma trova il modo di fare il suo. Firma anche un gol all’esordio a Piancastagnaio.
DELL’ORCO 5,5 Per la Lega Pro è un lusso pur se in qualche partita non è la miglior versione di se stesso. Una volta di più è costretto a fare i conti con qualche problema fisico di troppo che ne condiziona il rendimento.
MEZZONI 5,5 L’esperienza bis al Grifo si rivela meno proficua rispetto alla prima. Anche al netto dei due gol segnati che per un terzino sono un discreto bottino. Dietro concede più del dovuto. Rimedia due espulsioni per doppia ammonizione.
SEGHETTI 5,5 La doppietta da subentrato al Campobasso nella gara di andata sembrava poter far prendere un’altra piega alla stagione sua ed a quella del Perugia. Così non è stato. La punta paga anche e soprattutto i tanti infortuni occorsi durante l’anno. Ma quando c’è - se sarà al Perugia o altrove si vedrà - deve essere più associativo e meno istintivo.
KANOUTE 5,5 Archivia il campionato inaugurato con la maglia del Trapani con un gol ed un assist. Il momento più alto a fine marzo, con la doppietta scaccia pensieri contro il Pineto. Archiviato l’apprendistato a Pian di Massiano, l’anno prossimo dovrà incidere con maggiore frequenza. Ai piani alti gode di necessaria fiducia.
BARTOLOMEI 5,5 Parte bene per poi calare alla distanza. Si fa male a metà marzo e non rientra più.
LEO 5,5 La versione migliore del difensore di proprietà del Crotone si vede nella fase centrale della stagione. Sempre dedito alla causa. Anche fuori ruolo.
TORRASI 5 Era atteso al salto di qualità. Minutaggio e presenze (corposi) sono inversamente proporzionali ad un rendimento deludente. Da uno come lui è lecito aspettarsi di più.
MATOS 5 Deludente nel girone d’andata. Più vivace nella seconda parte del campionato. Gioca una sola partita da attaccante di categoria superiore: quella interna contro il Legnago Salus. Troppo poco. I conti non tornano.
LISI 5 Glaciale dal dischetto: tre rigori su tre. Il meglio lo fa vedere da fermo. Sulla corsia mancina non ha più il passo dei tempi migliori. A 35 anni ci può stare. Con Cangelosi non trova praticamente più spazio.
MARCONI 5 Ok, il minutaggio non è altissimo ma viene chiamato in causa 18 volte. Titolare in cinque occasioni. Non lascia mai il segno.
PLAIA 5 Quando va in difficoltà, fatica a reagire. Acerbo.
ALBERTONI, AGOSTI, YABRE, LEWIS N.G.
FORMISANO 5 Tredici punti in undici partite. Non un disastro. Ma neanche uno score “da Perugia”. Da Perugia in Serie C. Non trova un undici stabile anche per via dei tanti infortuni - in particolare dietro e per qualche giornata davanti - che condizionano le scelte di un allenatore che non riesce mai a scaldare l’ambiente. Non solo per responsabilità sue. L’unico blitz esterno in campionato arriva nella sua gestione: ad Ascoli. Con il Milan Futuro il ko che gli costa un esonero che era nell’aria già da un po’.
ZAULI 4,5 Sedici punti in sedici partite, di cui appena tre vinte. Poco. Troppo poco. Al pari di Formisano, anche Zauli è costretto a fare i conti con tanti, troppi infortuni. Non il massimo per un tecnico subentrante. Ma il suo Perugia appare sempre troppo piatto. Con pochi acuti. Continuo nella mediocrità. In campionato come in Coppa Italia dove si arrende prematuramente all’Arezzo. La resa a Lucca contro un avversario che ne aveva di più nonostante i condizionanti problemi societari.
CANGELOSI 6 Ha il merito di ridestare una squadra che ad un certo punto rischia addirittura di dover disputare i playout. Dopo il 3-0 sul Pineto, però, il Perugia si spegne nuovamente, non riuscendo a centrare l’obiettivo minimo: la qualificazione ai playoff che sarebbe arrivata arrivando undicesimi. In trasferta non ci sono miglioramenti. All’ex vice di Zeman il compito di tenerlo costantemente “acceso” il prossimo anno, dove anche la sua mano dovrà consentire al Grifo di rifarsi dopo un’annata disastrosa.
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