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Alberto Burri, a Città di Castello nuovo omaggio al maestro

Mostra dedicata ad Alberto Burri Esposte 107 tempere di Alberto Burri a Città di Castello

SDa diversi anni a questa parte ogni 12 marzo, la Fondazione Albizzini Collezione Alberto Burri di Città di Castello, propone delle bellissime sorprese per onorare al meglio la figura dell'illustre maestro. Da martedì 12 marzo alle 18 gli appassionati dell'arte di Alberto Burri hanno potuto scoprire o riscoprire un'altra delle tante peculiarità del maestro: ben 107 tempere che sono state da lui stesso realizzate tra il 1947 ed il 1990. Sono 109 gli anni che avrebbe compiuto, essendo lui nato il 12 marzo del 1915 a Città di Castello e che la Fondazione, adesso presieduta dal professor Bruno Corà, ha voluto far conoscere per riscoprire una parte non secondaria delle sue attività artistiche e per certi versi anche più difficile, visto che si tratta di elementi di piccole dimensioni, rispetto alla sue opere d'arte maestose che siamo abituati a vedere. Il titolo della mostra ne rappresenta al meglio la sintesi "Burri Tempere 1947-1990" ed è stata scelta agli ex Seccatoi del Tabacco, per una migliore e unica visione, l'ala riservata alle mostre temporanee, l'esposizione sarà visitabile almeno sino al compleanno 2025. Nel presentare la mostra evento il presidente Bruno Corà ha sottolineato tra l'altro: "L'evento espositivo, incentrato sulla pittura a tempera di Burri, annovera oltre 100 opere, molte delle quali mai osservate prima dal vasto pubblico e conservate dall'artista tra le opere di piccolo e medio formato, disegni ed opere grafiche, realizzate nel corso della sua quarantennale produzione, con una cura specifica e maniacale sia nei componenti delle tempere sia sulle basi in cui appoggiava i pennelli, carta, sughero, legno midollino e nelle dimensioni anche di soli 5x6 centimetri o 8x10, con colori fatti a base di acqua e poi con specifici ammendanti come il vinavil. Tutte le 107 opere catalogate dallo stesso maestro Burri e per la prima volta messe in mostra in alcuni esemplari a Pesaro. Nell'esposizione il professor Calvesi indicò anche la tecnica che Burri utilizzava nel realizzare le stesse opere che potevano avere origine dagli Egizi". Il presidente ha aggiunto che "l'inedita visione di numerose opere presenti in mostra rivela altresì non solo la quotidiana azione spesa nel raggiungimento di esiti sorprendenti, ma altresì la frequente attitudine di trasporre dalle piccole misure alle grandi l'invenzione delle forme e delle composizione delle immagini". All'inaugurazione molti i personaggi legati alla pittura ed alle opere di Burri in particolare, importante la presenza di Aurelio Amendola fotografo ufficiale del maestro, con accenni anche alle affermazioni di Mauro Mauri, nel 1979 in visita alla casa laboratorio di Morra dichiarò: "Le cose che fa Burri sono il futuro lui vede il mondo con 10 anni di anticipo". Una cosa è certa, è una di quelle mostre da non perdere.