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Il caso

Terni, esplode la violenza in carcere. Agente minacciato da un detenuto con un coltello puntato alla gola

Il Sappe Umbria sollecita “il trasferimento immediato e definitivo del detenuto aggressore così come di tutti coloro che assumono sistematicamente comportamenti violenti e di sopraffazione in carcere”

Antonio Mosca

01 Ottobre 2025, 08:01

terni carcere sappe sabbione

Il carcere di vocabolo Sabbione aTerni

Ancora una volta, la casa circondariale di Sabbione, a Terni, è stata teatro di un gravissimo atto di violenza ai danni di un agente di polizia penitenziaria. A renderlo noto è il Sappe. “Nel corso del pomeriggio di lunedì 29 settembre un detenuto di nazionalità magrebina, già arrestato per reati di spaccio e tentato omicidio, ha aggredito con inaudita violenza un collega addetto alla vigilanza.

La dinamica è agghiacciante. Al rifiuto della sua richiesta, pretestuosa e contraria al regolamento, di uscire per la doccia insieme a un altro detenuto, l’uomo ha afferrato l’agente per il collo, trascinandolo a sé e ponendo una lama rudimentale accanto alla sua gola.

Soltanto il tempestivo intervento dei sottufficiali della sorveglianza generale e l'azione di un altro detenuto hanno scongiurato una tragedia.

Il nostro collega - fa sapere il sindacato autonomo - ha riportato una ferita di circa 6 centimetri, medicata presso l'infermeria del penitenziario. Oltre al danno fisico, subisce oggi le conseguenze di uno choc psicologico profondo, per aver visto la morte in faccia mentre svolgeva il proprio dovere”.

La segreteria regionale del Sappe Umbria sollecita “il trasferimento immediato e definitivo del detenuto aggressore, così come di tutti coloro che assumono sistematicamente comportamenti violenti e di sopraffazione e la verifica urgente dei protocolli di sicurezza in carcere”.

"Chiediamo un incontro immediato - afferma Fabrizio Bonino, segretario regionale del Sappe Umbria - con il direttore, il comandante e le autorità regionali competenti per discutere con la massima urgenza delle criticità e trovare soluzioni concrete. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al poliziotto ferito nel fisico e nell’orgoglio. Non ci arrenderemo. Non saremo zittiti".

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