CRONACA
Il garante per i detenuti, l'avvocato Giuseppe Caforio, ha presentato in terza commissione regionale la relazione sull'attività di ricognizione del 2024.
Nella relazione, terminata a fine marzo 2025 come richiesto dalla legge regionale, si legge che la popolazione penitenziaria umbra è aumentata sensibilmente, tanto da raggiungere nel marzo 2025 le 1.593 unità, di cui 60 donne e 645 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare di 1.324 posti detentivi.
Un sovraffollamento pari a 269 unità. "In tutti e quattro gli istituti penitenziari umbri c'è una condizione di evidente sovraffollamento", è stato sentenziato. Dei 1.593 detenuti presenti nei quattro istituti umbri a marzo 2025, 1.058 erano condannati in via definitiva, mentre il resto erano in attesa di giudizio. Peculiare del sistema penitenziario umbro è "l'alta percentuale di condannati definitivi, effetto di una popolazione detenuta in gran parte proveniente da fuori regione, spesso con pene medio-lunghe da scontare. In Umbria, del numero di detenuti con pene ancora da scontare medio-lunghe, quelle superiori ai 10 anni sono il 25,8%, mentre in Italia il 12,6%", è scritto nella relazione. In particolare, va sottolineata la percentuale di ergastolani, del 9,6%: il doppio rispetto a quella che si registra sull'intero territorio nazionale. Nonostante ciò anche in Umbria è significativa la percentuale di condannati con pena residua inferiore ai 2 o 3 anni che potrebbero essere destinatari di misure alternative alla detenzione. Circa i due terzi dei detenuti ospitati nelle carceri umbre, provengono da altre Regioni per fatti commessi fuori dall'Umbria: le carceri della Regione Umbria hanno funzione ricettiva di detenuti provenienti da altri contesti territoriali, in prevalenza da Toscana. L'Umbria in proporzione ha almeno un 50% di detenuti in più rispetto ad una equa ripartizione nel rapporto tra abitanti e detenuti con le altre Regioni d'Italia".
Nel suo intervento Caforio ha detto che negli ultimi mesi dalla Toscana il trasferimento di detenuti ha avuto un'impennata: Terni, che dovrebbe avere una capienza di 450 detenuti, ha toccato i 600 con un incremento del 30%. Il problema più grande nelle carceri è legato agli psichiatrici: sempre a Terni su 600 detenuti ce ne sono almeno 150. E per un detenuto psichiatrico serve impiegare molto più personale. A Capanne, a fine marzo, a fronte di una capienza totale di 363 detenuti si trovavano ristretti 437 detenuti, ben 72 unità in più. A Spoleto i detenuti presenti sono 471 a fronte di 456 posti regolamentari. A Orvieto i detenuti presenti sono 127 su 98 posti.
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