Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Il caso

Terni, violenza in carcere. Detenuto esce dalla doccia e prende a pugni un agente della polizia penitenziaria

Il Sarap denuncia le condizioni di sovraffollamento presenti nell'istituto di pena e lancia l'allarme per la sicurezza del personale in servizio ogni giorno nelle sezioni della casa circondariale

06 Gennaio 2025, 20:08

carcere terni sabbione agenti

Il carcere di vocabolo Sabbione a Terni

A Terni ancora un’aggressione nel carcere di vocabolo Sabbione dove un agente della polizia penitenziaria è stato preso a pugni da un detenuto. Il fatto è accaduto qualche sera fa nel reparto di isolamento dell’istituto di pena dove un detenuto di nazionalità italiana, dopo aver finito di fare la doccia, si è rifiutato di rientrare nella propria cella prendendo a pugni l'agente di polizia penitenziaria che cercava di calmarlo.

A denunciare il fatto è stato il Sarap (Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria) con il segretario generale aggiunto, Roberto Esposito. “L'aggressione - sottolinea il sindacalista - evidenzia ancora di più i problemi di sovraffollamento e la carenza di organico. Gli agenti penitenziari di Terni lanciano un appello per le continue aggressioni, il sovraffollamento sta portando al collasso il carcere ed il personale è ormai allo stremo. La prima linea, chiede di ripristinare la credibilità della polizia penitenziaria come deterrente, anziché affidarsi a costosi e inefficaci gruppi o manuali operativi”.

Il Sarap non può che continuare “a denunciare e dare pieno sostegno al poliziotto che si è trovato da solo a gestire più reparti”. Una situazione sempre più complicata da gestire per gli agenti di polizia penitenziaria e che richiede un intervento in tempi brevi da parte degli organi competenti. Basti pensare che solo un paio di giorni fa il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) aveva denunciato un altro grave episodio verificatosi sempre nella casa circondariale di vocabolo Sabbione. In quel caso tre detenuti marocchini avevano devastato la sezione G, rompendo anche le telecamere di sicurezza attive all’interno. Inoltre i tre reclusi avevano anche preso a calci e pugni il poliziotto di servizio mentre cercavano di entrare in infermeria. Non riuscendo nel loro obiettivo uno dei tre detenuti marocchini aveva bloccato e devastato il piano terra e minacciato un agente mettendogli un pezzo di vetro sotto al collo.

Episodi sempre più gravi che mettono a duro rischio l'incolumità degli uomini di polizia penitenziaria che ogni giorno sono costretti a fare i conti con il sovraffollamento e con la carenza di agenti. Di fatto gli agenti, lavorando h24 nelle varie sezioni detentive, sono sempre più vittime di aggressioni e atti violenti ed è proprio per questo motivo che i sindacati chiedono a grande voce maggiore tutela e soprattutto maggiore attenzione da parte delle autorità competenti.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie