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LA DENUNCIA

Terni, violenza in carcere: detenuto si scaglia sugli agenti armato di lametta e coltelli rudimentali

Le richieste urgenti del SAPPE Umbria, il segretario regionale Bonino: "E' una guerriglia quotidiana"

28 Settembre 2025, 10:48

carcere terni sabbione detenuti

Il carcere di vocabolo Sabbione a Terni

Violenza nella casa circondariale di Terni con l'ennesima aggressione ai danni degli agenti della Polizia Penitenziaria consumata nel carcere a Sabbione: la denuncia arriva dal SAPPE Umbria.

“Non è un episodio isolato, ma l’ultimo anello di una catena di violenze e soprusi che il personale è costretto a subire in un clima di colpevole impunità”, dichiara il segretario regionale del SAPPE Umbria, Fabrizio Bonino.

“Un detenuto magrebino, già noto per aggressioni e minacce al personale, ha tentato di ferire un Ispettore con una lametta e lo ha colpito con un calcio all’addome, per poi scagliarsi nuovamente oggi contro gli agenti armato di coltelli rudimentali. Solo la professionalità e la prontezza dei nostri colleghi ha evitato una tragedia. Questo non è più controllo del territorio carcerario, è una guerriglia quotidiana”.

Il SAPPE formula quindi una serie di richieste urgenti:

- Misure immediate di sicurezza: trasferimento senza indugio dei detenuti ultra-pericolosi verso strutture di massima sicurezza, dotate di personale e mezzi adeguati.

- Pieno sostegno e tutela legale per gli agenti coinvolti nell’episodio, che hanno agito con grande professionalità mettendo a rischio la propria incolumità.

- Un piano straordinario e tempestivo di potenziamento degli organici nelle carceri umbre, per porre fine allo squilibrio gestionale a scapito della Regione.

- Un incontro urgente con il Provveditore regionale per discutere la redistribuzione dei detenuti e la riorganizzazione del personale.

“Non accetteremo più di essere lasciati soli”, conclude Bonino. “La pazienza e la sicurezza degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria umbra sono al limite. Se le istituzioni non interverranno immediatamente per ripristinare condizioni di lavoro dignitose e sicure, saremo costretti a proclamare ogni forma di protesta sindacale ritenuta necessaria. Basta impunità, basta violenze, basta silenzi.”

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