Cronaca
Il procuratore generale Sergio Sottani al carcere di Spoleto
“Il carcere viene vissuto sempre più come una discarica sociale in cui racchiudere il disagio della società e in cui la doverosa esigenza di sicurezza si trasforma in indifferenza per le effettive condizioni di vita della popolazione carceraria nonché, di riflesso, di quelle della polizia penitenziaria e di tutti gli operatori che, all’interno, con difficoltà enorme svolgono l’attività trattamentale”. Il grido d’allarme arriva dal procuratore generale Sergio Sottani che ieri mattina ha completato le visite a tutte e quattro le strutture carcerarie dell’Umbria. “A fronte delle molte parole che spesso vengono pubblicamente dette, su più fronti - dichiara ancora Sottani - su più fronti, in tema di carcere, seguono pochi fatti concreti”. Durante la visita è emerso un quadro critico: il sovraffollamento ha raggiunto il 29%, con 1658 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1287 posti. Si segnala inoltre una carenza del 19,5% nel personale della Polizia Penitenziaria, con 701 agenti attivi su 871 previsti.
Tra le problematiche più urgenti, l’aumento delle aggressioni al personale (66 episodi nel 2025) e la diffusione di dispositivi mobili tra i detenuti, con oltre 200 cellulari sequestrati negli ultimi tre anni. Il Procuratore ha sottolineato la necessità di rafforzare l’organico e le dotazioni tecnologiche per contrastare tali fenomeni. “Nonostante l’impegno encomiabile degli agenti operativi nei quattro istituti umbri, le risorse limitate ostacolano un controllo efficace e tempestivo, soprattutto nel contrasto a fenomeni sempre più complessi come la diffusione di dispositivi mobili tra i detenuti. L’introduzione di smartphone e tablet rappresenta una minaccia concreta, poiché consente ai detenuti di mantenere contatti illeciti con l’esterno e proseguire attività criminali”. Il procuratore sottolinea inoltre che “nel corso degli incontri è stata ribadita la necessità di dare attuazione, entro tempi brevi, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria Umbria e Marche, con sede a Perugia, come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 ottobre 2024. Ad oggi non è stato fissato ancora alcun bando per la copertura del posto, per cui la sua attuazione non sembra poter avvenire in tempi brevi”.
Nel complesso sono presenti 1406 detenuti con posizione giuridica definitiva (84% rispetto al totale dei reclusi), quelli con posizione non definitiva sono 252 (16%): i posti letto destinati ai non definitivi sono 557, mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a 730. I dati risultano quindi pressoché invariati rispetto al 2024.
Sul totale, 548 sono i reclusi di nazionalità straniera (34%), con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Inoltre, 314 presentano problemi di tossicodipendenza (19%), con un calo del 9%; invariato il dato regionale riferito ai detenuti affetti da disturbi psichici, che sono 233 (14%). A questo proposito Sottani mette in evidenzia quella che considera “un’altra questione cruciale”, ovvero “l’assenza, nella regione Umbria, di una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza). A differenza di molte altre regioni italiane, l’Umbria non dispone ancora di una propria struttura dedicata e deve fare riferimento a quelle situate nelle regioni limitrofe”.
Nel 2025 si sono registrati 169 episodi di autolesionismo, rispetto ai 217 dell’anno passato. Diciannove i tentativi di suicidio, contro i 43 del 2024 e 1 suicidio; aumentate a 66 (41 nel 2024) le aggressioni al personale di Polizia, con un episodio verso altri operatori penitenziari.
“Sul fronte delle progettualità - sta scritto nella nota della procura generale - , sono stati evidenziati i finanziamenti e i programmi da destinare al reinserimento sociale, alla formazione, all’inclusione. Importanti novità riguardano la giustizia riparativa: Terni è stata individuata come sede regionale per l’attivazione dei servizi, anche se in argomento si impone da parte del Ministero un maggior coinvolgimento degli Uffici giudiziari umbri, a cominciare dalla Corte d’Appello e dalla Procura Generale”. Il procuratore ricorda inoltre che “la Procura Generale ha istituito, dal settembre 2021, l’Ufficio Sdi nel quale opera un appartenente alla Polizia Penitenziaria. Ad oggi l’ufficio, attraverso l’attività investigativa è riuscito ad individuare e far arrestare cinquanta latitanti rintracciati in ambito nazionale (9), europeo (32) e internazionale (9). Più nel dettaglio, trentatré arresti sono stati portati a termine per reati commessi nella nostra regione (28 per la provincia Perugia e 5 per quella di Terni); 17 nelle regioni Marche (10) e Abruzzo (7), per un totale di 262 anni e sei mesi di reclusione”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy