L'iniziativa
Il carcere di vocabolo Sabbione a Terni
Al carcere di vocabolo Sabbione di Terni si aspetta in tempi brevi il via libera per la realizzazione dei cosiddetti moduli abitativi per l’affettività, spazi più ampi e strutturati rispetto alla cosiddetta stanza dell’amore, pensati per accogliere non solo i partner, ma anche i figli dei detenuti. A Sabbione, come è noto, esiste un luogo speciale, simbolo di umanità dietro le sbarre: la cosiddetta stanza dell’amore, uno spazio pensato per consentire ai detenuti di incontrare i propri partner in un ambiente riservato e dignitoso, favorendo il mantenimento dei legami affettivi nonostante la detenzione. Eppure, questo spazio è stato utilizzato solo due volte, precisamente il 19 e 20 aprile scorso. Ma oltre al partner ora si è pensato anche ai rapporti di genitorialità e quindi all'esigenza di nuovi moduli abitativi.
Si tratta di ambienti protetti, che consentono incontri di più lunga durata in un clima familiare, contribuendo a mantenere vivi i legami genitoriali e a sostenere il percorso rieducativo. Il progetto è ambizioso, ma senza fondi non può decollare. E' già stata presentata una richiesta formale di sovvenzione al ministero della Giustizia per finanziare la realizzazione di questi nuovi moduli.
Il tema dell’affettività in carcere non è secondario e infatti il mantenimento dei legami familiari è uno dei principali fattori protettivi contro la recidiva. Figli che possono incontrare il proprio genitore detenuto in un contesto più accogliente e rispettoso non vivono quell’esperienza come un trauma, ma come un momento di continuità affettiva. E i detenuti, a loro volta, mantengono più viva la motivazione a migliorare, a collaborare con l’istituto e a immaginare una vita fuori dalle mura carcerarie.
La "stanza dell’amore" è stato dunque solo un primo passo, ma adesso è atteso un ulteriore passo in avanti. Serve dunque uno sforzo congiunto tra istituzioni, operatori penitenziari e società civile per trasformare le buone intenzioni in realtà quotidiana. L’attesa ora è tutta per una risposta concreta da Roma in modo che i fondi arrivino e il carcere non resti indietro in un processo di umanizzazione sempre più urgente. Dunque si guarda avanti e la speranza è che nei prossimi mesi oltre agli incontri tra partner ci possano essere spazi nuovi dove i reclusi possono incontrare i propri figli. Certo è che il carcere di Sabbione deve fare i conti anche con altre criticità che hanno bisogno di trovare una soluzione come ad esempio il sovraffollamento e non solo.
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