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L'EMERGENZA

Terni, detenuto dà fuoco al materasso e ai mobili in cella, poliziotto mette in salvo gli altri reclusi

La denuncia del Sappe, che chiede bodycam e taser per gli agenti della Penitenziaria

24 Aprile 2025, 10:59

carcere terni sabbione agenti

Il carcere di vocabolo Sabbione a Terni

Persistono le tensioni all'interno della Casa Circondariale di Terni, dove ancora una volta un agente di polizia penitenziaria è stato coinvolto in un episodio critico. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria attraverso il segretario regionale per l'Umbria, Fabrizio Bonino: "Nel pomeriggio del 23 aprile, intorno alle 17, un detenuto di origine nigeriana, incarcerato nel carcere di Terni per reati legati agli stupefacenti, ha dato fuoco al materasso e ai mobili della sua cella in seguito al rifiuto della sua richiesta di trasferimento in un’altra sezione detentiva, dove già si era reso protagonista di atti di violenza contro altri detenuti. Il poliziotto responsabile della sorveglianza ha prontamente allertato il comando centrale e, al contempo, si è adoperato per mettere in salvo gli altri detenuti, dato che il fumo nero stava rendendo l’aria irrespirabile".

Il sindacalista sottolinea come, ancora una volta, "la situazione non si è aggravata ulteriormente grazie alla prontezza e al coraggio dell'agente, il quale, visitato al termine dell’emergenza, ha ricevuto una prognosi di sette giorni a causa dell'inalazione di fumi tossici. Un comportamento eroico, che auspico venga segnalato alla Commissione ministeriale per le ricompense, affinché riceva il giusto riconoscimento".

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime con forza: "Basta con queste violenze barbare, basta con queste gravi situazioni di rischio". E aggiunge: "Chiediamo tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il servizio della Polizia Penitenziaria, in particolare bodycam e Taser, nuovi protocolli operativi e, soprattutto, tutele legali. La situazione nel carcere di Terni e per il personale di Polizia Penitenziaria, che opera con grande dedizione ma altrettanti rischi, è ormai insostenibile. Le autorità amministrative e politiche devono assumersi la loro responsabilità per garantire dignità e sicurezza sia a chi vi lavora che ai detenuti".

Capece avverte: "Se non si adottano misure immediate e risolutive, ci aspetta un'estate difficile. Il personale è allo stremo e, nonostante turni di 10-12 ore al giorno, non riesce più ad assicurare i minimi livelli di sicurezza. Quanto ancora si potrà andare avanti così?".

E conclude con un appello pressante alle Autorità istituzionali e politiche, affinché dotino al più presto la Polizia Penitenziaria di Taser e di altri strumenti necessari per difendersi dalla violenza di individui che non rispettano né le leggi né chi rappresenta lo Stato".
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