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L'INIZIATIVA

Terni, nel carcere di Sabbione raccolti oltre 100 racconti per il progetto dell'Università di Perugia. Il 21 maggio incontro con i detenuti

Si intitola "Patrimonio culturale materiale e immateriale e partecipazione"

20 Maggio 2025, 14:40

che "consegnava" 4 telefonini e 12 mila euro nel carcere di Sabbione

Il carcere di Terni

Si terrà il 21 maggio 2025, presso la Casa Circondariale di Terni, “A prima vista”, la call to narration che costituisce la giornata conclusiva del progetto di Ateneo dell'Università di Perugia dal titolo “Patrimonio culturale materiale e immateriale e partecipazione”. 

L’incontro rappresenta un momento di ascolto e riconoscimento, interamente pensato per coloro che, nell’ambito del progetto, hanno condiviso le narrazioni biografiche legate ai luoghi significativi della propria vita: racconti, autentici e profondi, che andranno a comporre una delle sezioni più interessanti della sperimentazione condotta su scala regionale, contribuendo così alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso una prospettiva partecipativa e inclusiva.

Il progetto di UniPg, avviato nel 2024, coordinato dal prof. Federico Batini e condotto dal dott. Luca Padalino, assegnista di ricerca, ha coinvolto tre dipartimenti UniPg - Filosofia, Scienze Umane, Sociali e della Formazione; Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne; Chimica, Biologia e Biotecnologie-, e ha ottenuto il patrocinio dei Comuni di Perugia e di Spoleto. Ampia e articolata la rete territoriale attivata, con oltre trentacinque enti coinvolti e più di 220 realtà culturali umbre, tra cui scuole, biblioteche, musei, RSA, associazioni e istituti penitenziari.

La call to narration, realizzata all’interno della Casa Circondariale di Vocabolo Sabbione a Terni, ha raccolto oltre 100 narrazioni personali, dando voce a esperienze che intrecciano memoria individuale, appartenenza territoriale e patrimonio collettivo. La giornata del 21 maggio si inserisce nella più ampia fase di restituzione pubblica e scientifica del progetto, che proseguirà con numerosi appuntamenti su tutto il territorio regionale.

In carcere si è scelto di dedicare un momento esclusivo ai detenuti partecipanti, così da poter riconoscere loro il senso profondo di tale contributo. Un atto che ne evidenzia il valore e sottolinea, ancora una volta, quanto la cultura possa rappresentare un ponte, anche nei contesti più difficili, verso la cittadinanza attiva e la partecipazione.

 

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