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L'evento

Arrone diventa la capitale dei campanari d'Italia. In programma due giorni ricchi di appuntamenti

Sarà l'occasione per celebrare il riconoscimento Unesco dell’arte campanaria tradizionale come patrimonio culturale immateriale dell’umanità

Antonio Mosca

28 Giugno 2025, 06:01

campane arte arrone turismo

Campane protagoniste per due giorni ad Arrone

Due giorni di incontri ad Arrone oggi e domani, sabato 28 e domenica 29 giugno, dedicati all’arte campanaria tradizionale. Il Gruppo campanari di Arrone e la Federazione nazionale suonatori di campane hanno organizzato la manifestazione per celebrare la proclamazione, avvenuta lo scorso dicembre, dell’estensione all’Italia del riconoscimento Unesco dell’arte campanaria tradizionale quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. “Per l’antica arte campanaria del suono tradizionale manuale - spiega il Gruppo campanari di Arrone - è un risultato storico, che imprime un segno tangibile all’elemento campana bene comune”. Il convegno si svolgerà al teatro comunale di Arrone in due sessioni: la prima, sabato 28 giugno, alle 16, con l’intervento della dottoressa Elena Sinibaldi, esperta nazionale per gli elementi culturali del ministero dei Beni culturali-Unesco; seguirà una relazione da parte della Fonderia pontificia Marinelli di Agnone inerente il supporto tecnico delle fonderie italiane nell’ottenere il riconoscimento.

“La giornata - spiegano gli organizzatori dell’evento - continuerà in piazza Garibaldi dove ci saranno concerti mobili di campane durante i quali chiunque potrà esibirsi o semplicemente toccare una vera campana. Alle 18 ci sarà una visita guidata all’antico campanile della chiesa di San Giovanni Battista all’interno del castello medievale. Gli eventi si concluderanno alle 20 con una cena in piazza organizzata dalla Pro loco di Arrone aperta a tutti, ma su prenotazione, contattando il numero 333 3118335. La serata sarà accompagnata dalla musica di Marco Rea.

Nel corso della mattinata di domenica 29 giugno, al teatro comunale, convegno sul “Restauro e recupero del suono manuale”; a metà mattinata in piazza Garibaldi ancora suonate in libertà delle campane e a seguire una nuova visita al campanile della chiesa di San Giovanni”. Parteciperanno agli eventi dedicati all’arte campanaria, oltre ai campanari di Arrone, quelli di Gubbio, Castel San Felice, Ferentillo, Bologna, Verona, San Sepolcro e gruppi provenienti dalle Marche. “L’obiettivo dell’incontro - dice Tullio Antonelli, presidente del Gruppo campanari di Arrone - è quello di far conoscere questo importante riconoscimento dell’Unesco all’arte campanaria tradizionale. Le campane sono un bene comune, che fa parte della tradizione di ogni paese e città, e in questa occasione le faremo suonare e toccare a tutti”. Arrone ha un profondo legame di affetto con le sue campane e l’arte campanaria. La chiesa di San Giovanni Battista in alto sul paese, nel cuore del castello medievale, è stata costruita intorno al 1300. La prima campana di cui si ha documentazione risale al 1542, ed era la campana piccola, quella che scandiva gli appuntamenti civili.

Nel 1799 le truppe napoleoniche devastarono il paese perché si era ribellato ad un aumento molto elevato delle tasse; questa devastazione colpì anche la campana che fu rotta per sfregio. I pezzi vennero recuperati e conservati per poi essere portati a L’Aquila nel 1801, a francesi ormai fuggiti, dove in una fonderia specializzata furono rifusi in una nuova campana che è tuttora esistente. Le altre due campane furono realizzate da Pietro Benedetti da Rieti e risalgono al 1846 mentre il campanone fu realizzato da Giustiniano Giustiniani, di Foligno, nel 1876. Le campane hanno suonato con l’antica arte della corda fino al 1970, da campanari dipendenti del Comune di Arrone. Il campanile è stato restaurato e reso di nuovo agibile nel 2002 e tutte le campane sono state restaurate. Dal 2003 è attivo il Gruppo campanari che ha il compito di mantenere questa tradizione utilizzando corde e campane dal suono antico.

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