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Il caso

Terni, si insedia il Tribunale diocesano per la causa di beatificazione di Marianna Boccolini. C'è il decreto del vescovo

La ragazza narnese perse la vita in un tragico incidente stradale nel 2010 quando aveva soltanto 18 anni. L'inchiesta diocesana prenderà il via dal prossimo 7 giugno nella concattedrale di San Giovenale a Narni

Antonio Mosca

16 Maggio 2025, 05:29

marianna boccolini narni terni

Marianna Boccolini, la ragazza narnese morta a 18 anni

Si stringono i tempi per la causa di beatificazione e canonizzazione di Marianna Boccolini, la ragazza narnese morta a soli 18 anni, nel 2010, in un tragico incidente stradale. A lei viene riconosciuta una vita straordinaria ed anche il cosiddetto fumus sanctitatis, motivo per cui è stato avviato tutto il complesso iter.

Dalla Diocesi fanno sapere che il 7 giugno, alle 10, nella concattedrale di San Giovenale, a Narni, si terrà la celebrazione di apertura dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione. Il vescovo Francesco Antonio Soddu ha già firmato il decreto con cui è stato costituito il Tribunale ecclesiastico diocesano che si occuperà della questione e sono stati nominati gli officiali e avviata l’inchiesta.

Nel novembre del 2024 il vescovo aveva ricevuto l’istanza con la quale don Francesco Buono, postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Maria Anna Boccolini, a nome dell’attore della causa, la parrocchia Santa Maria Regina di Terni, chiedeva l’inizio dell’inchiesta diocesana volta “ad accertare le virtù eroiche e la fama di santità di detta Serva di Dio, una volta ottenuto il parere positivo da parte della Conferenza episcopale umbra, fatte le dovute indagini con i fedeli della Diocesi”.

Il presule, avendo ottenuto il nulla osta dal dicastero delle Cause dei Santi, ha ora disposto l’inizio formale della raccolta delle prove dell’inchiesta diocesana. E ha costituito e nominato quali officiali dell’inchiesta: Giuseppe Capsoni, delegato episcopale, Albin Kouhon, promotore di giustizia e Francesca Renzi, notaio. “I suddetti officiali - si legge nel decreto - curino con somma diligenza ed impegno che, nella raccolta di tutte le prove, nulla venga omesso di quanto in qualunque modo riguardi la causa, il cui buon esito dipende in gran parte dalla sua buona istruzione. Prestino, inoltre, durante la prima sessio, il giuramento di adempiere fedelmente il loro incarico e di mantenere il segreto d’ufficio. Al delegato episcopale si concede la facoltà di nominare dei notai aggiunti ed eventuali trascrittori”.

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