NARNI
Marianna Boccolini (Narni, 1992-2010)
Inizierà con la raccolta di testimonianze e di scritti, di racconti di episodi, di esperienze di chi l’ha conosciuta personalmente o di chi l’ha soltanto “conosciuta” tramite la testimonianza che ha lasciato, il percorso diocesano che ha aperto ufficialmente l’iter per avviare il processo di canonizzazione di Marianna Boccolini, la giovane narnese morta nel 2010 in un tragico incidente stradale quando aveva appena 18 anni.
La diocesi di Terni, Narni e Amelia ha dato così notizia della pubblicazione dell’Editto con il quale il vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu ha deciso di dare il via a una inchiesta, diocesana appunto, che servirà per elaborare il documento sul quale sarà chiamato ad esprimersi il Dicastero delle Cause dei Santi. Dovrà infatti essere tale organismo a rilasciare il nullaosta per far sì che possa poi essere formalmente avviato l’iter per riconoscere la giovane narnese prima Serva di Dio e poi portare avanti il percorso fino alla eventuale beatificazione. Nella fase che si è aperta con la pubblicazione dell’Editto a inizio novembre, dunque, si raccoglieranno le prime testimonianze sulla vita straordinaria e sul cosiddetto “fumus sanctitatis” che c’è intorno a Marianna, ovvero la diffusione spontanea a livello popolare sia della conoscenza della sua persona sia delle grazie ricevute tramite l’intercessione di questa giovane ragazza.
Chiunque conservi scritti o ha qualcosa da raccontare rispetto all’esperienza di vita di Marianna Boccolini potrà dunque consegnare la propria testimonianza agli uffici del Tribunale diocesano. Ci saranno circa due mesi di tempo. Dopodiché dovrà esprimersi il Dicastero romano, rilasciando il nullaosta che dovrà escludere di fatto qualsiasi motivo ostativo all’avvio del processo di canonizzazione. Il vescovo, intanto, a livello diocesano, sarà chiamato a istituire un tribunale, con tre componenti: questi effettueranno l’escussione delle testimonianze. Le persone che hanno conosciuto Marianna saranno convocate da un delegato episcopale per rilasciare la propria “intervista” mentre saranno istituite anche una Commissione storica (che raccoglierà e catalogherà i documenti raccolti) e una Commissione teologica, che esaminerà i contenuti per constatare che non vi siano elementi che risultino contrari alla fede. Al termine dell’esame, il documento sigillato sarà consegnato al Dicastero delle Cause dei Santi, e lì si aprirà la cosiddetta “fase romana del processo”.
L’esame dei documenti a Roma porterà alla preparazione della “Positio”, che sarà poi valutata dai “consultori teologi” e, se positiva - e se ci sarà anche il parere favorevole di altri eminenti membri del Dicastero e del Santo Padre - porterà alla promulgazione del decreto di eroicità delle virtù. A quel punto la Serva di Dio diventerà Venerabile. L’iter a quel punto continuerà in attesa di un miracolo accertato, che farà procedere il percorso verso la beatificazione. Un iter che può durare anni. Ma che nel caso di Marianna Boccolini parte già da importanti segni.
Il motivo che ha portato infatti il parroco della chiesa di Santa Maria Regina di Terni – dove Marianna era stata battezzata – a proporre di avviare la causa di canonizzazione non è stato infatti solo quello legato alla vita straordinaria della giovane, che con la sua testimonianza ha sicuramente superato i canoni di una qualsiasi vita ordinaria, bensì il cosiddetto “fumus sanctitatis”, come accennato, che la contraddistingue. Dalla sua biografia, curata da padre Massimo Reschiglian, e giunta alla terza ristampa, già pubblicata in lingua francese e per la quale c’è l’interessamento di una casa editrice spagnola, si evince molto della vita terrena di Marianna. Così come dalla pubblicazione integrale dei suoi scritti nel volume “Un semplice ricordo”, che porta la prefazione del vescovo monsignor Soddu. Ci sono poi articoli scritti da un seminario cattolico di Mosca che parlano di lei, o quello di un laico messicano e ancora richieste di ricevere immagini di Marianna pervenute dalla Terra Santa, o per la Giornata della Gioventù di Lisbona, o ancora dal Brasile. Ci sono pellegrinaggi alla sua tomba, nel cimitero di Narni Scalo. Gruppi di giovani che lasciano preghiere e messaggi. Racconti, come quello di una ragazza giapponese, che parlano di conversione.
E ci sono testimonianze di grazie per sua intercessione. Le ha raccontate anche la giornalista Cecilia Galatolo ne “Il sorriso della compassione” (Velar, 2022), un libro che descrive episodi che lasciano aperta una profonda riflessione. E per finire anche la pagina Facebook dedicata alla Fondazione “Un mondo a colori” nata due anni fa per custodire la memoria di Marianna e dare ufficialità alla sua testimonianza. Insomma, una conoscenza diffusa molto più dell’immaginabile. Ora la parola passa alla gente. A tutti coloro che di questa ragazza hanno un ricordo, l’hanno conosciuta o hanno un’esperienza, profonda, da raccontare. Tutto servirà per sperare di arrivare all’avvio di un percorso, che potrebbe donare a questa terra umbra un'altra figura straordinaria da venerare.
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