Terni, il centrodestra contro la giunta Proietti: "Pronto soccorso al collasso per colpa della Regione"
I consiglieri di opposizione assicurano che "proseguiremo la nostra battaglia affinché non si vanifichi il lavoro dei cinque anni precedenti e l'ospedale di Terni torni a essere un presidio sicuro, efficiente e degno di una Regione che ambisce a garantire un sistema sanitario all’altezza delle esigenze dei suoi cittadini"
“Nonostante da giorni stiano circolando immagini e notizie allarmanti riguardo la situazione dal pronto soccorso di Terni, abbiamo aspettato a denunciare quanto sta accadendo per evitare di creare allarmismo e di strumentalizzare la sanità, che per troppi anni è stata utilizzata da coloro che oggi governano come facile terreno di scontro. Non possiamo però più ignorare le tante segnalazioni che ci arrivano dai cittadini”. Così i consiglieri regionali dell’opposizione: Paola Agabiti (FdI), Nilo Arcudi (Umbria Civica-Tesei Presidente), Enrico Melasecche (Lega), Matteo Giambartolomei (FdI), Eleonora Pace (FdI), Laura Pernazza (FI), Andrea Romizi (FI) e Donatella Tesei (Lega).
“Ciò che sta accadendo al Santa Maria – dicono - è la conseguenza diretta di scelte improvvisate, di una gestione miope e dell’incapacità, da parte dell’attuale governo regionale, di dare continuità a un lavoro che fino a pochi mesi fa stava producendo risultati concreti. Abbiamo avuto modo di apprezzare il quotidiano ed enorme sforzo che ha fatto e che continua a fare il personale sanitario per gestire una situazione complessa come quella del pronto soccorso ternano: siccome il personale non è cambiato, appare evidente che ad essere cambiata è l’organizzazione della struttura, dato che è di nuovo al collasso”.
“Nel biennio 2023-2024, sotto la guida della giunta Tesei – continuano i consiglieri dell’opposizione - sono stati messi in campo interventi strutturali e misurabili: la riduzione dei tempi di attesa, l’attivazione di nuovi posti letto in Osservazione Breve Intensiva, l’apertura di ambulatori dedicati ai codici minori, l’integrazione funzionale con gli ospedali di Narni e Amelia per alleggerire il carico dell’ospedale di Terni, mettendo a disposizione del pronto soccorso del Santa Maria ben 42 ulteriori posti letto da Narni, Amelia e Domus Gratiae. Tutti interventi illustrati pubblicamente nell’ottobre 2023 in conferenza stampa alla presenza dei vertici regionali e sanitari, che stavano dando risposte reali alle esigenze dei cittadini. A distanza di pochi mesi dalla vittoria del campo largo in Regione, si torna a parlare drammaticamente di barelle nei corridoi, di personale sanitario allo stremo e di cittadini costretti ad attese interminabili. Un’involuzione preoccupante, che non può essere giustificata né derubricata a semplice emergenza".
“Il sistema funzionava – commentano gli esponenti dell’opposizione - e lo testimoniano i dati, lo confermavano gli operatori. Se oggi è di nuovo nel caos, qualcuno deve assumersi la responsabilità di ciò che è stato interrotto, trascurato o smantellato. Chi governa la Regione non può continuare a scaricare le responsabilità sul passato: con gli slogan e le bugie hanno vinto la campagna elettorale, ma per governare servono competenze e concretezza. Dopo sei mesi di amministrazione è lecito, anzi doveroso, iniziare a vedere i risultati dell’azione politica di chi ha preso in mano le redini della sanità regionale, sempre che siano in grado di produrne".
“Colpisce il silenzio assordante della presidente Stefania Proietti – osservano i consiglieri di opposizione - che ha tenuto per sé anche la delega alla sanità, e che ad oggi non ha speso una sola parola su quanto sta accadendo al Santa Maria. Di fronte a un’emergenza di tale portata, il suo silenzio non è solo inaccettabile: è una mancanza di rispetto verso gli operatori sanitari, i cittadini e le istituzioni stesse. Continueremo a vigilare ed a denunciare ogni forma di approssimazione amministrativa – assicurano e concludono- e soprattutto proseguiremo la nostra battaglia affinché non si vanifichi il lavoro dei cinque anni precedenti e l'ospedale di Terni torni a essere un presidio sicuro, efficiente e degno di una Regione che ambisce a garantire un sistema sanitario all’altezza delle esigenze dei suoi cittadini”.