Calcio
E’ stata un’annata di transizione e anche di sofferenza, ma lungo il percorso biancorosso ci sono segnali di potenziale rifioritura, almeno considerando i diversi fattori che tengono ancorato il Grifo alle difficoltà del recente passato. Andando a leggere i numeri della stagione relativi alle presenze allo stadio, il Perugia è ancora lontano dal ruolo di piazza principe della Serie C che rivestiva alcuni anni fa, però la tendenza negativa imboccata dopo la pandemia sembra invertita. Complice anche la svolta societaria del settembre scorso. Accanto a un certo “risveglio”, merita di essere ricordata la sempre folta presenza del popolo perugino in trasferta, fino al divieto imposto dalle autorità.
I NUMERI Nel girone B il Perugia si è piazzato al quinto posto della classifica degli spettatori con una media a partita di 4.269 presenze. Al comando c’è la Spal con 5.417, un dato ancor più rilevante vista la complicata seconda stagione di fila vissuta dagli estensi che stanno lottando per evitare di finire in Serie D, a cinque anni dall’ultima presenza in A. Al secondo posto si piazza la Ternana (4.846), davanti all’Ascoli che completa il podio (4.686).
Al quarto posto il Pescara (4.642). Le statistiche sono raccolte dal portale “stadiapostcards”. Le ultime tre della classifica sono Pontedera (653), Legnago Salus (552) e Milan Futuro (524). Allargando il panorama all’intera categoria il Grifo è fuori dalla top ten e si piazza al dodicesimo posto. In cima per distacco c’è il Catania che, nel girone C, conta una media di 16.441 spettatori a partita. A seguire c’è il Vicenza, prima del girone A con 9.200, per il terzo posto bisogna tornare nel raggruppamento meridionale con l’Avellino che arriva a 7.476 spettatori a partita. Davanti al Perugia si sono un’altra città del girone A, la Triestina (4.376), e tre del girone C: Trapani (4.486), Foggia (5.540) e Benevento (5.760).
INFRASTRUTTURA Quella appena conclusa, allo stadio Curi, può essere archiviata con una stagione di piccolo rilancio dell’entusiasmo, sintomo che il picco negativo sembra sia stato toccato. Insieme al disamoramento della piazza nei confronti della vecchia proprietà Santopadre, ad incidere sulla parabola discendente delle presenze del tifo a Pian di Massiano è stato anche il progressivo deterioramento dello stadio, già infrastruttura tutt’altro che a misura del tifoso moderno. Per questo, insieme ai segnali di svolta che deve lanciare la società del presidente Faroni in estate per quello che è stato definito “l’anno zero”, molto passa dagli attesissimi lavori di restyling, che partiranno a giugno, e in particolare la parte del progetto che prevede la copertura della Curva Nord, la casa del caldo tifo perugino.
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