televisione
Fiorello e Can Yaman
Fiorello si è innamorato di Sandokan e arriva in puntata con tanto di turbante, capelli lunghi e matita nera sotto gli occhi. Nella nuova puntata de La Pennicanza, lo showman ha dedicato l’intera trasmissione al successo clamoroso della fiction Rai con Can Yaman e Alessandro Preziosi, tra ironia, complimenti sinceri e un toccante omaggio finale a Nicola Pietrangeli.
La puntata è partita dal debutto record di Sandokan su Rai 1, che ha sfiorato il 34% di share e circa 6 milioni di spettatori, numeri che hanno acceso l’entusiasmo di Fiorello. Il conduttore ha commentato il risultato con il suo solito stile brillante, definendo eccezionale la partenza della serie evento targata Rai.
Visualizza questo post su Instagram
Fiorello ha riservato una pioggia di complimenti ad Alessandro Preziosi, tra i protagonisti della fiction, sottolineando la sua prova intensa e scenica. Non è mancata però la battuta tagliente sulla quantità di sigarette fumate dal personaggio e sull’abitudine della Rai a sfruttare i successi fino all’ultimo, immaginando con ironia anni di spin-off e programmi "a tema Sandokan", considerando che "sono anni che guardiamo Montalbano".
Nel corso della puntata, Fiorello si è collegato in videochiamata proprio con Alessandro Preziosi, che ha raccontato divertito alcuni retroscena dal set, tra sigarette, cerini e difficoltà pratiche delle scene. Lo showman ha colto l’occasione per elogiare anche Can Yaman, protagonista nel ruolo che dà il titolo alla fiction, scherzando sul suo fascino e sulla forte presenza scenica dell’attore turco.
Fiorello ha poi ricordato che tra i paesaggi spunta anche la bellissima Calabria, che diventa protagonista assoluta del nuovo Sandokan con Can Yaman. La regione si è trasformata nella Malesia dell'Ottocento, prestando coste, castelli e borghi marinari alla produzione Rai, che ha scelto la bellezza del territorio calabrese per ricreare scenari esotici e avventurosi. Dalla Costa degli Dei al litorale ionico, ecco dove sono state girate le scene più spettacolari della serie evento.
Il borgo marinaro di Le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto sulla costa ionica, ha conquistato un posto d'onore nel cuore della produzione. Il suggestivo castello aragonese affacciato sul mare è stato trasformato nel porto malese di Labuan, punto nevralgico delle avventure di Sandokan, con moli scenografici costruiti ai piedi della fortezza.
Le riprese a Le Castella sono durate ben 16 settimane, coinvolgendo centinaia di professionisti e chiudendo temporaneamente l'isolotto al pubblico per garantire sicurezza e operatività alla troupe. Qui è stato battuto il primo ciak calabrese con Can Yaman protagonista, in scene che mescolano traffici portuali, sbarchi e azione.
Nell'area industriale ex Sir di Lamezia Terme è stato allestito un vero e proprio backlot cinematografico a cielo aperto, dove la produzione ha ricostruito integralmente la colonia inglese di Labuan, con il consolato britannico, edifici coloniali, strade e il rifugio di Singapore. Un set imponente che ha permesso di girare le scene ambientate sotto il dominio britannico, spesso visibili nei momenti politici e diplomatici della serie. Oggi i set, gli abiti e gli oggetti di scena originali sono visitabili in una mostra aperta al pubblico proprio nelle ambientazioni del backlot lametino.
L'oasi dei laghi La Vota a Gizzeria, sulla Riviera dei Tramonti, ha offerto scenari naturali perfetti per ricreare zone paludose e lagune salmastre. Questo ecosistema d'acqua che sfocia nel Tirreno, abitato da diverse specie animali e vegetali, ha regalato alla serie atmosfere esotiche e suggestive, ideali per le fughe tra sabbie e imbarcazioni da pesca. Anche la spiaggia di Lamezia Terme e lo specchio di mare antistante i laghi sono stati coinvolti nelle riprese, completando il quadro delle location lametine.
Tropea, con le sue acque caraibiche e il celebre Santuario di Santa Maria dell'Isola arroccato sullo scoglio, ha fatto da sfondo a momenti chiave della fiction. La Grotta del Palombaro, all'ombra del grande scoglio, è diventata il punto di attracco per le incursioni della Tigre della Malesia, con scene di sbarco spettacolari girate in questo angolo mozzafiato della Costa degli Dei. La scelta di Tropea, già annoverata tra i Borghi più Belli d'Italia e detentrice della Bandiera Blu, conferma la vocazione cinematografica della località, capace di trasformarsi in porti tropicali e approdi lontani.
La baia delle Grotticelle, a Capo Vaticano nel comune di Ricadi, ha ospitato alcune delle scene più dinamiche e scenografiche di Sandokan. Can Yaman, nei panni del leggendario pirata, è stato ripreso mentre attraversa al galoppo la lunga spiaggia bianca, in cavalcate mozzafiato che sfruttano la bellezza incontaminata di questo tratto di costa definito "Caraibi calabresi" per la trasparenza dei fondali.
Visualizza questo post su Instagram
Le scogliere e le distese di Capo Vaticano, con il loro mare turchese incorniciato dai promontori, hanno regalato alla serie scenari perfetti per inseguimenti e momenti di azione pura.
Anche il porto di Vibo Marina ha trovato spazio nella fiction, con riprese realizzate nelle località di Timpa Janca e lungo la banchina Fiume. Queste aree portuali sono state trasformate in set per manovre navali, operazioni di carico e scarico, e scene che richiedevano uno scenario portuale funzionale e realistico.
La produzione di Sandokan ha rappresentato un investimento complessivo di 30 milioni di euro, di cui l'8% finanziato dalla Regione Calabria attraverso la Calabria Film Commission. Il progetto ha coinvolto centinaia di professionisti locali e generato un significativo indotto economico sul territorio, confermando la Calabria come set naturale di eccellenza per produzioni nazionali e internazionali. Il 90% delle riprese si è svolto in Italia, con la Calabria protagonista delle scene in esterni più spettacolari, accanto a location laziali, toscane e ai set virtuali del Teatro 7 di Lux Vide a Formello.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy