LE INDAGINI
Delitto di Garlasco
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, torna a far discutere con aggiornamenti cruciali emersi nelle ultime 24 ore. Tra nuovi indizi, controversie legali e il riemergere di prove controverse, la Procura di Pavia e la difesa di Andrea Sempio – il nuovo indagato – si preparano a uno scontro senza precedenti in vista dell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno.
La Procura di Pavia ha intensificato gli accertamenti su Andrea Sempio, amico di Marco Poggi (fratello della vittima), dopo aver identificato una "impronta palmare" (denominata papillare 33) sulla parete delle scale della villetta di via Pascoli, dove fu trovato il corpo di Chiara. L’impronta, inizialmente attribuita a un ignoto, è stata recentemente associata a Sempio attraverso comparazioni fotografiche. Tuttavia, il frammento di intonaco contenente la traccia è scomparso dagli archivi, sollevando dubbi sulla possibilità di confermare la presenza di DNA della vittima.
Parallelamente, è emerso che sei contatti telefonici tra Sempio e due amici – Roberto Freddi e Mattia Capra – nella mattina del delitto non furono dichiarati durante le prime indagini. I tabulati mostrano chiamate e SMS tra le 9.58 e le 12.18, periodo in cui Sempio sosteneva di essere a Vigevano. Gli investigatori stanno verificando se la cella telefonica di Garlasco possa aver agganciato il segnale nonostante la sua dichiarazione .
Il cuore dello scontro tra accusa e difesa ruota attorno all’impronta 33 e al DNA estratto dalle unghie di Chiara. Analisi genetiche commissionate dalla difesa di Sempio hanno identificato un profilo maschile compatibile con il 37enne, ma i pm contestano la metodologia utilizzata. Intanto, la lista delle persone sottoposte a prelievo del DNA si allunga: oltre a Sempio, include investigatori, il medico legale dell’epoca, le gemelle Stefania e Paola Cappa (cugine della vittima) e l’avvocato Marco Panzarasa.
La scomparsa del frammento di intonaco con l’impronta complica ulteriormente il caso. Secondo fonti vicine alle indagini, il materiale potrebbe essere stato involontariamente distrutto durante i primi accertamenti nel 2007, privando gli inquirenti di una prova potenzialmente decisiva .
I tabulati telefonici rivelano che Sempio, Freddi e Capra non erano a Garlasco durante la finestra temporale dell’omicidio, nonostante avessero inizialmente affermato il contrario. In particolare, Capra risulta aver inviato un SMS a Sempio alle 11:10, mentre quest’ultimo era in movimento tra Vigevano e Garlasco. Queste incongruenze hanno portato i pm a ipotizzare un falso alibi concordato tra i tre, alimentando sospetti su un possibile coinvolgimento di Sempio nell’aggrovigliata dinamica del delitto.
Nel frattempo, la Procura Generale di Milano ha chiesto alla Cassazione di revocare la semilibertà concessa ad Alberto Stasi, già condannato a 16 anni per l’omicidio. La richiesta segue un’intervista televisiva non autorizzata rilasciata da Stasi al programma Le Iene, violando le condizioni del beneficio penitenziario. Nonostante ciò, i magistrati hanno definito il suo percorso riabilitativo "positivo", lasciando aperto il dibattito sulla sua effettiva pericolosità sociale.
Il 17 giugno inizierà l’incidente probatorio presso la polizia scientifica di Milano, dove verranno riesaminate tutte le prove fisiche e genetiche. L’obiettivo è chiarire se le nuove tecnologie (come lo scanner ottico e la biologia molecolare) possano confermare o smentire il collegamento di Sempio al delitto. Intanto, l’ex capo del RIS Giampietro Lago ha espresso scetticismo sulle accuse, dichiarando: "L’ipotesi più probabile è l’archiviazione per Sempio, a meno di elementi decisivi".
Un dettaglio inquietante riemerge dalle indagini: la borsetta di Chiara, contenente documenti e effetti personali, è sparita dall’abitazione dei Poggi dopo il delitto. I pm non escludono che il furto sia legato alla dinamica dell’omicidio, forse per occultare prove o motivi passionali.
A quasi due decenni dal femminicidio, il giallo di Garlasco continua a dividere l’opinione pubblica tra chi crede nella colpevolezza di Stasi e chi vede in Sempio un capro espiatorio. Con l’incidente probatorio alle porte e l’allargamento delle indagini, il 2025 potrebbe segnare una svolta definitiva per una delle pagine più oscure della cronaca nera italiana.
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