Royal Family
Re Carlo in Canada con Camilla e, a destra, Harry: nessun incontro fra i due
Re Carlo III parla davanti al Parlamento canadese. Il Principe Harry nello stesso momento stringe mani a Shanghai. Due foto, due mondi. Un unico cognome, sempre più scomodo.
Oggi, 27 maggio, mentre il sovrano rafforza i legami con il Commonwealth in Canada, suo figlio minore partecipa alla conferenza "Envision 2025" in Cina.
Promuove Travalyst, la sua creatura ambientalista, con toni da manager globale. Lo riferiscono The Scottish Sun e il New York Post. «Serve un turismo che massimizzi i benefici», dice. Giusto. Ma detto a Shanghai, suona anche come un biglietto d’addio definitivo al mondo reale.
Carlo stringe mani a Ottawa, accanto al premier Mark Carney, parlando di sovranità e identità canadese. Harry scommette sulla Cina, dove la monarchia è archeologia e la visibilità conta più del sangue blu. Il Re fa politica, il figlio marketing.
Sempre secondo il New York Post, padre e figlio non si vedranno. Nessuna telefonata, nessun incontro. E gli esperti lo dicono chiaro: la riconciliazione è "estremamente improbabile".
Intanto Geo News racconta che Harry e Meghan stanno rifondando il loro staff come fosse una corte parallela: più strutturata, più separata. Una “monarchia ombra” in salsa californiana, che fa di tutto per sembrare regale senza esserlo più.
Carlo parla in nome della corona. Harry parla in nome suo. Il primo cerca ancora senso istituzionale per la monarchia, il secondo si muove come un brand indipendente che usa la corona come trampolino.
Il padre rappresenta l’eredità. Il figlio l’eccezione.
Due modi di occupare lo spazio pubblico. Ma solo uno ha ancora il potere di parlare a nome di un regno.
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