CRONACA
"Care Ragazze, in questi giorni così difficili desidero farvi arrivare tutta la mia vicinanza e quella della città di Perugia. La notizia che ci ha scosso ha riempito di dolore l'intera comunità e ci ricorda quanto sia importante non lasciare mai nessuna di voi sola" - sono le parole che la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha scritto in una lettera destinata alle detenute del carcere di Capanne, inviata a seguito del suicidio di una donna di 35 anni nella sezione femminile avvenuto ieri mattina, domenica 21 settembre.
"Vi scrivo perché sappiate che non siete dimenticate, che la vostra vita conta e che la vostra voce merita di essere ascoltata - continua la sindaca -. So che la vita lì può essere faticosa e che ci sono giorni in cui il tempo sembra fermarsi e il silenzio pesa di più. Perugia è presente per voi e non può voltarsi dall’altra parte, è fondamentale restare accanto a chi vive questo tempo difficile e trasformare ogni giorno in un’occasione per guardare avanti. Per questo serve il lavoro di tutti, la direzione del carcere, il personale, i volontari, il terzo settore, le imprese e le istituzioni, perché il tempo che vivete lì non sia soltanto un tempo sospeso ma un tempo capace di aprire strade nuove".
"È fondamentale rafforzare le attività che vi aiutano a sentirvi parte della comunità, percorsi di formazione e di lavoro che aprano possibilità per il futuro, iniziative culturali e ricreative che diano significato alle giornate, strumenti per mantenere vivi i legami familiari e per prepararvi al momento in cui tornerete a vivere la città. Ogni passo in questa direzione è un atto di giustizia e di civiltà e una comunità si misura anche da come accompagna chi attraversa i momenti più difficili".
"Le vostre parole e le vostre proposte sono preziose, se sentite il bisogno di raccontare, di segnalare, di proporre, fatele arrivare attraverso chi lavora ogni giorno con voi. La città vuole ascoltarvi e da questo ascolto possono nascere percorsi migliori, più umani e più vicini ai vostri bisogni - ha aggiunto -. E quando arriverà il momento di tornare fuori, è indispensabile che Perugia sia pronta ad accogliervi, vanno costruite reti, servizi, opportunità di lavoro e di formazione perché il ritorno alla vita di comunità non sia un salto nel vuoto ma l’inizio di una nuova possibilità.
"La città c'è, vi vede e vi pensa, siete parte viva di Perugia anche lì, siete una parte della nostra comunità e la vostra dignità ci riguarda tutti - conclude Ferdinandi -. Vi siamo accanto oggi e continueremo ad esserlo domani, trasformando insieme il dolore di questi giorni in un impegno concreto perché nessuna di voi si senta sola. Continuate a credere che un futuro diverso è possibile, e insieme faremo in modo che diventi realtà. Con un abbraccio sincero e partecipe".
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