Il femminicidio
Mark Samson, reo confesso dell'omicidio di Ilaria Sula
Si svolgerà il 12 novembre la prima udienza del processo a carico di Mark Antony Samson, il giovane che uccise a coltellate la sua fidanzata Ilaria Sula e poi chiuse il cadavere della ragazza in una valigia, gettandolo in un dirupo nei boschi di Capranica Prenestina. L’omicidio fu commesso nel marzo scorso nel quartiere Africano, a Roma, dove la studentessa ternana 22enne frequentava l’università ed aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il suo feroce assassino. Il quadro probatorio a carico dell’imputato reo confesso è talmente solido che il gip di Roma ha accolto la richiesta della Procura, disponendo il giudizio immediato.
La prima udienza è stata fissata nell’aula bunker di Rebibbia davanti ai giudici della terza sezione della Corte di Assise. Alla luce di tutti gli elementi emersi nel corso dell’indagine i pm capitolini, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno contestato l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, oltre a quelle dei futili motivi e della relazione affettiva con la vittima e l’occultamento di cadavere.
“O torna con me o la uccido”, era stato uno dei messaggi trovati dagli inquirenti nel telefonino del giovane che, tra l’altro, dopo il femminicidio aveva cercato a più riprese di depistare le indagini e le ricerche della ragazza scomparsa nel nulla per alcuni giorni, prima di essere ritrovata senza vita. Nell’ordinanza con cui lo scorso aprile era stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare in carcere, il gip Antonella Minunni aveva sottolineato come “ciò che colpisce è il suo atteggiamento di forte autocontrollo e lucidità, in particolar modo nella fase successiva all'omicidio di Ilaria.
Nonostante avesse detto più volte di non riuscire a vivere senza Ilaria e a non immaginare una vita senza di lei, dopo averla brutalmente uccisa ed essersi liberato del cadavere della ragazza, riesce a rientrare nella normalità sin da subito”. Per la madre di Samson invece il gip ha già disposto il giudizio immediato, accogliendo anche in questo caso la richiesta della Procura e per lei, la cui posizione è stata stralciata, la prima udienza è stata fissata il 10 dicembre davanti al giudice monocratico. La donna deve rispondere di concorso in occultamento di cadavere, aggravato dal nesso teleologico.
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