Moda
Foto da Instagram
Dopo 37 anni al timone di Vogue America, Anna Wintour, l'iconica direttrice che ha ridefinito il giornalismo di moda, passa il testimone a Chloe Malle, 39 anni, già editor di Vogue.com e co-conduttrice del podcast settimanale The Run-Through. La notizia, annunciata ufficialmente oggi, martedì il 2 settembre, segna la fine di un'era per la rivista di moda più influente al mondo, ma non rappresenta un addio completo di Wintour, che manterrà i ruoli di Global Chief Content Officer di Condé Nast e Global Editorial Director di Vogue, supervisionando tutte le 28 edizioni internazionali del magazine.
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Un'eredità monumentale
Anna Wintour, 75 anni, ha assunto la direzione di Vogue America nel 1988, trasformando la rivista da un punto di riferimento per l'élite della moda a un'istituzione culturale globale. Con il suo inconfondibile caschetto e gli occhiali scuri, Wintour è diventata una figura leggendaria, tanto da ispirare il personaggio di Miranda Priestly nel romanzo e film Il diavolo veste Prada. Durante il suo regno, ha rivoluzionato l'estetica della rivista, mescolando alta moda con elementi pop, mettendo celebrità in copertina al posto delle sole top model e trasformando il Met Gala in un evento globale che raccoglie milioni di dollari per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art. La sua influenza si è estesa ben oltre le pagine di Vogue. Wintour ha avuto un ruolo chiave nel lanciare carriere di stilisti, modelle e fotografi, ma anche nel sostenere designer emergenti attraverso iniziative come il CFDA/Vogue Fashion Fund. Tuttavia, il suo operato non è stato privo di critiche: negli anni, è stata accusata di promuovere standard di bellezza irrealistici e di scarsa attenzione alla diversità etnica, opinioni che hanno alimentato dibattiti sull'evoluzione della rivista.
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Chloe Malle, la nuova voce di Vogue America
Chloe Malle, classe 1985, assume il ruolo di Head of Editorial Content di Vogue America, una posizione che la vede responsabile delle operazioni quotidiane della rivista, sia in formato cartaceo che digitale, sotto la supervisione diretta di Wintour. Figlia dell'attrice Candice Bergen, nota per Murphy Brown, e del celebre regista francese Louis Malle, Chloe porta con sé un background cosmopolita e una sensibilità culturale affinata in un ambiente artistico tra New York, Los Angeles e la Francia. Laureata in Letteratura comparata alla Brown University, Malle ha iniziato la sua carriera giornalistica con un tirocinio al New York Observer, scrivendo di real estate, per poi collaborare con testate prestigiose come il New York Times, Marie Claire, il Wall Street Journal e Architectural Digest. Entrata in Vogue nel 2011 come social editor, ha scalato i ranghi fino a diventare editor di Vogue.com nel 2023, distinguendosi per interviste di alto profilo, come quelle a Naomi Biden per il suo matrimonio alla Casa Bianca nel 2022 e a Lauren Sánchez in occasione delle nozze con Jeff Bezos. La sua nomina non è stata priva di controversie. Alcuni critici l'hanno etichettata come una "nepo baby", sottolineando il vantaggio del suo background familiare. Tuttavia, Malle ha dimostrato impegno e competenza, costruendo una carriera solida all'interno di Vogue. "Vogue ha già plasmato chi sono, ora sono entusiasta all'idea di plasmare Vogue", si legge in un articolo del New York Times, esprimendo il desiderio di lasciare un'impronta personale sulla rivista.
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Un passaggio di testimone sotto supervisione
Nonostante il cambio di ruolo, Anna Wintour non si allontana dal cuore di Vogue. Come Global Chief Content Officer di Condé Nast, continuerà a supervisionare tutte le testate del gruppo – tra cui Vanity Fair, GQ, Wired e Condé Nast Traveler– con l'eccezione di The New Yorker. Nel suo ruolo di Global Editorial Director di Vogue, manterrà il controllo editoriale su tutte le edizioni internazionali, inclusa quella americana, dove Malle riferirà direttamente a lei. Wintour stessa ha elogiato Malle, definendola una "giornalista vorace e coinvolta" con un’equilibrata combinazione di acume, calore e creatività. "Chloe ha dimostrato di saper bilanciare la lunga storia di Vogue America con il suo futuro all'avanguardia", ha scritto nella nota di annuncio riportata da Vogue. Tuttavia, alcuni si chiedono quanto spazio avrà Malle per imporre la propria visione, con Wintour ancora presente nei vertici di Condé Nast.
Il futuro di Vogue America
L'arrivo di Malle rappresenta una svolta generazionale per Vogue America. A 39 anni, madre di due figli e con una sensibilità moderna, Malle sembra pronta a dialogare con un pubblico più giovane, affrontando temi come inclusività, sostenibilità e il ruolo del digitale nel giornalismo di moda. La sua esperienza con i social media e il formato podcast le conferisce una prospettiva fresca, in linea con le esigenze di un'industria in continua evoluzione. Nel frattempo, Anna Wintour continuerà a esercitare la sua influenza globale, mantenendo il controllo su eventi come il Met Gala e Vogue World, oltre a supervisionare la direzione strategica di Condé Nast. La sua decisione di cedere la gestione quotidiana di Vogue America non è un ritiro, ma un'evoluzione del suo ruolo, in linea con la tendenza di altre figure di spicco del settore, come Donatella Versace e Miuccia Prada, che hanno scelto di delegare senza abbandonare il controllo.
Un nuovo capitolo per la "Bibbia della moda"
Il passaggio di testimone da Wintour a Malle segna l'inizio di un nuovo capitolo per Vogue America. Se Wintour ha trasformato la rivista in un'istituzione culturale, Malle ha l'opportunità di traghettarla verso un futuro più inclusivo e digitalmente orientato, pur sotto l'ombra imponente della sua predecessora. La sfida sarà bilanciare la tradizione con l'innovazione, mantenendo Vogue al centro del panorama culturale globale. Come ha detto la stessa Malle, "deve esserci un cambiamento evidente che renda questa Vogue mia", riporta il New York Times.
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