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Perugia, insulti, minacce e odio sui social contro Omphalos e il Pride: scattano i provvedimenti

foto omphalos

"Al rogo", "ve ce vorrebbe il fascismo almeno lo provate", "giù di manganello", "figli di cani fr**i di m***a", "merce da termovalorizzare", "radere al suolo per il bene dei normali", "se comandavo io eravate tutte saponette". Sono solo alcuni degli inaccettabili insulti e commenti di odio che, nel 2019, sono stati rivolti gratuitamente ad Omphalos a seguito di un post su Facebook che ricordava il Perugia Pride. Dopo la denuncia presentata dall'associazione, sono scattati i primi provvedimenti. Quattro persone sono state rinviate a giudizio e, giovedì 27 giugno, il tribunale di Perugia ha concesso la messa alla prova, con lo svolgimento di un programma di attività obbligatorie di pubblica utilità, dopo un accordo con le parti civili. Dopo le indagini della polizia Postale, il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, quasi tutte residenti tra Perugia e Terni, contestando reati di minacce, istigazione alla violenza, diffamazione e apologia di fascismo. Tra i riti alternativi e trasferimenti in altro territorio di alcuni procedimenti, quattro delle nove persone rinviate a giudizio hanno quindi chiesto e ottenuto la messa alla prova, con preventivo accordo all'invio una lettera di scuse e al versamento un risarcimento ad Omphalos. Per altre i procedimenti penali continueranno. "Quando abbiamo ricevuto quei messaggi non ci abbiamo pensato due volte - commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbti - non è pensabile che si possa utilizzare una simile violenza in modo così gratuito e pensare di farla franca. Insultare le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere non può essere più considerata solo ignoranza. Auspichiamo che la lettera di scuse e i lavori socialmente utili che queste persone saranno chiamate a fare, gli permettano di riflettere su quanto hanno commesso. Un ringraziamento particolare va all'avv. Elena Bistocchi che ha seguito per l'associazione l'intero procedimento". L'associazione, con il proprio gruppo legale, è già al lavoro su altri commenti di odio, sempre ricevuti via social, in occasione del più recente Umbria Pride del 1 giugno 2024. Anche per questi verrà presentata a breve una nuova denuncia alla polizia Postale di Perugia. "Omphalos è intenzionata a proseguire, continuando a denunciare chiunque si permetta di utilizzare odio e diffamazione tramite social - conclude il presidente Bucaioni - se c'è ancora qualcuno che pensa di poter seminare odio e violenza contro le persone omosessuali e transessuali senza nessuna conseguenza farà bene a ricredersi. Chi semina odio raccoglierà denunce".

Andrea Pescari dopo la laurea triennale al corso di Scienze della comunicazione dell'Università di Perugia, ha conseguito la magistrale in Comunicazione pubblica, digitale e d?impresa con una tesi su...