UMBRIA
Un tesoretto di quasi 4 milioni di euro dal 5 per mille conferma l’Umbria terra generosa e solidale. Secondo i dati appena diffusi dall’Agenzia delle Entrate, sono 3.990.132 gli euro erogati nel 2024 a favore di enti e associazioni umbre, grazie alla scelta di 134.539 contribuenti della regione. Una cifra significativa, che racconta di un legame profondo tra il territorio e le sue realtà sociali, culturali e sanitarie. Nelle prime dieci posizioni di questa sorta di classifica della solidarietà, infatti, ci sono tutte onlus e fondazioni impegnate nel sostegno e nell’aiuto ai più fragili. Il 5 per mille - lo ricordiamo - è quella parte dell’Irpef che ogni contribuente può destinare, in fase di dichiarazione dei redditi, ad enti che svolgono attività di rilevanza sociale. Una forma di partecipazione diretta e concreta, che permette di sostenere chi opera quotidianamente sul territorio, a fianco delle comunità.
In Umbria sono 1.187 gli enti ammessi a ricevere fondi, spaziando dalle onlus alle associazioni sportive, dai Comuni alle fondazioni impegnate nella ricerca e nell’aiuto verso chi ha più bisogno. Nella primissima posizione della classifica dei beneficiari umbri troviamo la Fondazione Santa Rita da Cascia, a cui sono stati destinati 495.044 euro. Una cifra importante, che conferma la forte identificazione dei cittadini con un’istituzione religiosa e assistenziale profondamente radicata nel territorio.
Al secondo posto si piazza il Comitato per la vita Daniele Chianelli di Perugia, con 309.011 euro. Da anni in prima linea nel supporto ai malati oncologici e alle loro famiglie, il Comitato rappresenta un punto di riferimento essenziale nel panorama umbro ma anche nazionale della sanità solidale. Segue l’Associazione Umbra per la lotta contro il cancro, che ha ricevuto 155.471 euro, mentre la Fondazione Madre Speranza raccoglie 86.750 euro, seguita dall’Associazione nazionale Terza Età per la solidarietà con 64.608 euro.
Anche i Comuni umbri hanno beneficiato del 5 per mille, sebbene con cifre più contenute rispetto alle grandi fondazioni. A guidare la classifica c’è Perugia, che raccoglie 22.056 euro, seguita da Terni con 13.163, Orvieto con 5.936, Città di Castello con 5.145 e Narni con 4.802 euro. In fondo alla classifica troviamo il piccolo Comune di Preci, che ha ricevuto un solo contributo: 16 euro e 25 centesimi. Un gesto minimo ma simbolico, che racconta comunque di attenzione e senso di appartenenza.
A livello nazionale, il 2024 ha visto oltre 91.000 enti beneficiari del 5 per mille, per una cifra complessiva di circa 523 milioni di euro. Il podio nazionale è dominato dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, che ha raccolto quasi 71,8 milioni di euro. Seguono la Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro e Emergency, rispettivamente con 12,1 milioni e 10,6 milioni di euro. La Lombardia si conferma la regione più generosa, con oltre 187 milioni di euro erogati e più di 4,5 milioni di scelte. All’estremo opposto la Valle d’Aosta, con poco più di 642 mila euro raccolti. Non tutti gli enti riescono però a ottenere risorse significative. Le motivazioni sono molteplici: in alcuni casi i contribuenti dimenticano di indicare un destinatario, in altri il reddito dichiarato è basso e quindi la quota disponibile ridotta. A volte, semplicemente, manca la promozione necessaria a far conoscere l’ente. Eppure, anche una singola preferenza può fare la differenza.
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