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Influenza, l'Umbria in zona rossa: i bambini sono i più colpiti. La dottoressa Bovi: "Importante la vaccinazione"

Superata la soglia di alta intensità, la specialista di medicina generale: "Tra gli over 65 tassi di incidenza molto bassi"

Gabriele Burini

04 Febbraio 2025, 23:05

Influenza

Il picco influenzale è arrivato anche in Umbria

L’influenza in Umbria corre veloce. Il cuore verde nella settimana dal 20 al 26 gennaio ha avuto un’incidenza di 19,70 casi ogni mille pazienti assistiti, entrando nella cosiddetta zona rossa avendo superato la soglia di alta intensità.
A evidenziare i dati sulle sindromi simil-influenzali è l’ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet.

L’incidenza maggiore è ovviamente nella fascia d’età 0-4 anni: nella quinta settimana del 2025, sono 34 casi ogni mille pazienti, con il tasso del 57,14. “E’ un dato molto alto – spiega la dottoressa Michela Bovi, medico di medicina generale della Usl Umbria 1 facente parte della Fimmg e componente della commissione regionale vaccini – ma l’incidenza è aumentata anche nella fascia 5-14 anni dal 20 gennaio in poi. Invece nella popolazione che presumibilmente è stata più vaccinata, quindi gli over 60, sta diminuendo, anche se è sempre stata più bassa”. Come riporta la dottoressa Bovi, infatti, il picco si è avuto nella seconda settimana del 2025, ma “l’incidenza è stata dell’8,16, quindi sempre molto bassa”.

Cosa emerge dunque guardando questi dati? “Che il vaccino funziona sia nel prevenire la malattia, perché c’è una drastica riduzione di casi, sia nella durata. In Umbria abbiamo avuto una consegna di 115 mila dosi di vaccino anti influenzale e ne abbiamo somministrato il 96%. Gli over 65 hanno raggiunto la percentuale del 64 per cento, con il target dettato dal ministero della Salute che è del 75 per cento – prosegue la dottoressa Bovi - Non abbiamo raggiunto l’obiettivo, ma non lo raggiunge nessuno. L’anno scorso siamo stati la regione con più copertura al pari della Toscana, ed eravamo sul 69 per cento”. Ed è proprio il numero di vaccinati over 65 che fa capire quanto sia importante la somministrazione. “L’incidenza qua abbiamo visto che è bassissima, quindi è la dimostrazione che se la popolazione si vaccinasse, avremmo una incidenza minore di sindrome simil-influenzale. Il consiglio per il prossimo anno è quello di vaccinarsi, soprattutto per gli over 60 e, per coloro che hanno patologie, dai 6 mesi. Il punto massimo di incidenza lo hanno avuto come detto nella seconda settimana del 2025, ed è stato di 48 casi su mille pazienti, mentre vediamo come l’incidenza tra il 21 e il 28 gennaio nella fascia 5-14 anni è di 82 pazienti su mille abitanti e sale addirittura a 139 su mille tra i 15 e i 64 anni, mentre gli over 65 si fermano a 20 casi ogni mille abitanti”, conclude la dottoressa Bovi.

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