SALUTE
È stata ufficialmente inaugurata la Casa della Comunità di Ponte San Giovanni, la prima struttura di questo genere realizzata nella città di Perugia. L'edificio è collocato al primo piano del Centro Commerciale Apogeo, dove erano già presenti il Centro di Salute e il Poliambulatorio, i cui locali sono stati sottoposti a un'importante opera di ristrutturazione e riorganizzazione, secondo le direttive del decreto ministeriale 77/2022. L'istituzione della Casa della Comunità ha permesso di potenziare e riorganizzare i servizi offerti sul territorio, accrescendone la qualità, con particolare attenzione alle persone affette da patologie croniche. I lavori hanno portato a una rimodulazione degli spazi destinati agli ambulatori diagnostici clinico-strumentali, che supportano le molteplici specialità presenti e la telemedicina.
Sono stati inoltre predisposti ambienti per le attività infermieristiche, consultoriali, riabilitative, le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) e le Unità di Continuità Assistenziale (Uca). Una novità introdotta con la Casa della Comunità è il Punto Unico di Accesso (Pua), che funge da centro di accoglienza e orientamento per i cittadini. Il Pua offre una prima valutazione delle esigenze sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, grazie alla collaborazione di professionisti con competenze specifiche, tra cui personale infermieristico, assistenti sociali dell'Asl Umbria 1 e del Comune di Perugia, capofila della Zona sociale 2, che include anche i comuni di Corciano e Torgiano, e personale amministrativo. Nei nuovi spazi è stata inoltre allestita una sala riunioni polifunzionale per accogliere le diverse associazioni del territorio legate al terzo settore. La Casa della Comunità diventerà quindi un punto di riferimento per la popolazione, favorendo la promozione della salute, la prevenzione e l'assistenza agli abitanti della comunità di riferimento.
I lavori di restyling, suddivisi in più fasi, sono stati completati lo scorso dicembre e hanno comportato una spesa complessiva di circa 100.000 euro, finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La cerimonia di inaugurazione, avvenuta venerdì 31 gennaio, ha visto la partecipazione di Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, Nicola Nardella, direttore generale dell'ASL Umbria 1, Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, Barbara Blasi, direttrice del Distretto del Perugino dell'ASL Umbria 1, e Costanza Spera, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Perugia. Presenti anche Tommaso Bori, vicepresidente della Regione Umbria, Federico Gori, presidente di Anci Umbria, Attilio Persia, vicesindaco di Torgiano, Giordana Tomassini, assessore al welfare di Corciano, oltre a numerosi rappresentanti delle associazioni locali e cittadini.
Nicola Nardella, aprendo la conferenza stampa, ha dichiarato: "Quello che stiamo vivendo oggi è un momento di condivisione molto importante, stiamo inaugurando un struttura che ospita numerosi servizi socio-sanitari che rappresentano il patrimonio di questa comunità". Il direttore generale dell'Usl Umbria 1 ha proseguito spiegando cosa sia la Casa della Comunità "Oltre ad una serie di servizi e prestazioni specialistiche - ha sottolineato Nardella - in questa Casa c'è la presenza del Pua, uno sportello unico di accesso che unisce l’aspetto sociale con quello sanitario, sintesi di un percorso nato in sinergia con i Comuni della Zona sociale 2".
La sindaca Vittoria Ferdinandi ha espresso soddisfazione per “un traguardo che per noi rappresenta anche un punto di partenza. Le tante persone qui presenti – ha proseguito - ci confermano infatti quanto il tema della salute sia sentito e ci stimolano a continuare a lavorare per affrontare sempre meglio una delle più grandi sfide di questi anni: mettere in campo politiche in grado di garantire effettivamente il diritto alla salute. Per questo, come amministratori non possiamo non sentirci chiamati a una ristrutturazione del potere di cura e a ripensare il sistema sanitario riconoscendo, anzitutto, che la salute non si tutela solo all’interno dell’Azienda ospedaliera, ma anche rafforzando la dimensione territoriale delle strutture socio-sanitarie che fanno prevenzione, promozione e la prima presa in carico. Siamo felici, e ringrazio per questo anche i nostri uffici, di aver contribuito a realizzare un segmento significativo della Casa della Comunità: il Punto unico di accesso, un modello organizzativo che tiene conto della complessità della domanda di salute. Quella salute che non è assenza di malattia, ma completo stato di benessere fisico, psicologico e sociale e che richiede sempre più l’adozione di metodi e strutture integrati”.
"Di recente – ha ricordato l’assessora Costanza Spera - con la Usl Umbria 1 abbiamo siglato l’accordo di programma per la realizzazione del percorso assistenziale integrato per la non autosufficienza. E’ il presupposto per puntare a una integrazione finalmente reale dei servizi socio-sanitari in tale ambito. Ciò al fine di dare risposte sempre più complete e appropriate a persone con problematiche complesse. Un fenomeno, questo, sempre più diffuso a causa dell'invecchiamento demografico. Solo attraverso una presa in carico integrata e coordinata sono possibili valutazioni e risposte che fanno leva su professionalità diverse. Oggi siamo lieti di presentare per la prima volta il Punto unico di accesso, strumento organizzativo pensato per rendere possibile la valutazione e la presa in carico multidisciplinari in modo da offrire soluzioni calibrate sui reali bisogni della persona, superando la standardizzazione dei percorsi. Qui lavorano anche due assistenti sociali assunte a tempo indeterminato dal Comune, preposte all'ascolto e a un primo esame delle esigenze a 360 gradi. La vera scommessa per tutti i nostri servizi, infatti, da oggi diventa mettere sempre più al centro la persona considerata in un'ottica bio-psico-sociale. Non dimentichiamo che proprio di fronte alla Casa della Comunità c'è uno dei nostri Uffici di cittadinanza: abbiamo dunque riunito in questa zona facilmente accessibile più realtà che potranno diventare un riferimento per le persone più fragili”.
La direttrice di Distretto del Perugino Barbara Blasi ha ringraziato tutti i presenti: dai rappresentanti delle istituzioni a quelli delle associazioni del territorio. "La Casa di Comunità - ha detto - è un organismo nato con un'offerta di servizi multi-professionali. Qui, ad esempio, i medici della sanità pubblica si uniscono per le Aggregazioni funzionali territoriali e gli specialisti sono impegnati anche nella consulenze della telemedicina, per gestire le cronicità a domicilio. L'apertura della Casa della Comunità ha reso necessario rimodulare gli spazi per dare spazio al Punto unico di accesso, all'ambulatorio per le cronicità ed ad un luogo per accogliere le associazioni, che collaborano con i servizi per realizzare un piano assistenziale individualizzato con e per il cittadino. Questa Casa della Comunità è una grande opportunità per la nostra cittadinanza".
La presidente Stefania Proietti ha concluso dichiarando: "Questa è la prima Casa della Comunità che mi trovo ad inaugurare e sono felice di essere qui. Si tratta una struttura territoriale, frutto di un lavoro di squadra che ha come obiettivo quello di offrire un servizio socio-sanitario che si avvicina alle persone. La nuova sfida che ci poniamo, che è difficile ma non impossibile, è quella di far sì che i servizi socio-sanitari diventino di facile accesso anche per chi abita nelle zone montuose, soprattutto se si tratta di anziani e disabili. Dobbiamo cercare di dare risposte a tutti, anche con il supporto dei Comuni, e dobbiamo ritornare ad essere un'eccellenza nazionale. Con il vice presidente Bori, che ha la delega al personale, abbiamo inserito nell'organico a tempo indeterminato ben 12 unità di personale che si occupano di sanità. Questo è un piccolo ma grande segnale. Dobbiamo occuparci della salute e della sfera sociale dei nostri cittadini".
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