Attualità
Il pronto soccorso dell'ospedale di Perugia
Liste d'attesa? Difficile intervenire in modo serio se l'organico della sanità è ridotto all'osso. In Umbria, stando alle ultime analisi, mancano 1.500 medici e infermieri a cui si aggiungono 150 farmacisti che andrebbero assunti sulla base dei presidi scoperti presenti in regione. E’ quanto risulta dalle stime dei principali sindacati delle rispettive categorie. Nel dettaglio, per la dirigenza Area Sanità raffrontando gli organici 2018 e 2024 si evidenziano 322 unità in meno su base regionale, stando alla stima di Cristina Cenci, presidente della Federazione Cimo Fesmed Umbria, la rappresentanza dei dirigenti medici del servizio sanitario regionale. Trecento i dottori mancanti sul fronte dell'assistenza, dato che si tratta del 90% di quei 322 dirigenti complessivi da rimpinguare, come spiega Cenci. Non manca il problema delle strutture complesse all'ospedale di Perugia (punto di riferimento regionale), “ricoperte solo al 50%”, conclude Cenci.
Per quanto riguarda gli infermieri, Marco Erozzardi, segretario regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, le cifre sono quadruplicate. “In Umbria il fabbisogno è almeno di 1.000-1.200 infermieri, mentre in Italia la cifra arriva a 60 mila”, afferma Erozzardi.
Penuria anche sul fronte farmacisti. Sono 150 le unità mancanti a livello regionale, una ogni due presidi territoriali. E a lanciare il grido d’allarme, parlando di una vera e propria crisi, è il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Perugia, Filiberto Orlacchio.
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