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Il caso

Terni, stacca l'unghia con un morso ad un infermiere del pronto soccorso. Ragazza di 19 anni arrestata dai carabinieri

Dopo l'udienza per direttissima il giudice, nel convalidare l’arresto, ha disposto la liberazione della giovane donna in attesa del giudizio di merito trattandosi di un'incensurata.

Antonio Mosca

03 Settembre 2025, 13:14

aggressione infermieri carabinieri ospedale

L'ospedale Santa Maria di Terni

I carabinieri della sezione radiomobile di Terni, nel corso della notte tra domenica 31 agosto e lunedì primo settembre, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, una 19enne italiana, residente nel capoluogo, per lesione personale aggravata ad un infermiere del pronto soccorso del locale ospedale Santa Maria.

I militari dell'Arma quella notte si trovavano all’interno della struttura sanitaria per degli accertamenti: udite delle urla provenire dalla sala di emergenza del pronto soccorso, hanno accertato che una giovane paziente, in evidente stato di alterazione psicomotoria dovuta all’abuso di bevande alcoliche, pur essendo sdraiata su un lettino, stava aggredendo con calci, pugni e graffi alcuni infermieri che a stento riuscivano a contenerne l’aggressività.

Nella circostanza la giovane, che aveva fatto accesso alla struttura accompagnata da personale del 118 per una grave ebbrezza alcolica ed un trauma facciale conseguente ad una caduta, è stata calmata, non senza difficoltà, soltanto grazie alla somministrazione di sedativi e gli accertamenti alcolemici e tossicologici, a cui è stata successivamente sottoposta, ne hanno confermato la positività a cannabinoidi e benzodiazepine oltre che un tasso alcolemico di 1,71 grammi/litro.

A causa del comportamento particolarmente aggressivo della ragazza, due infermieri hanno riportato lievi graffi ed escoriazioni agli arti superiori ed al collo mentre un terzo, in seguito ad un morso, ha subito il distacco parziale dell’unghia dell’indice della mano sinistra. Per questo la 19enne è stata tratta in arresto per lesione personale ai danni di personale sanitario e, su disposizione del pubblico ministero di turno, una volta dimessa dal nosocomio, è stata trasferita agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima, svoltosi martedì 2 settembre, all’esito del quale il giudice, nel convalidare l’arresto, ha disposto la sua liberazione in attesa del giudizio di merito trattandosi di un'incensurata.

 

 

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