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Foligno, minacce e violenze al pronto soccorso: doppio episodio in una settimana ai danni di tre infermieri

Uil Fpl: "Ripristinare vigilantes h24". Fp Cgil: "Situazione inaccettabile"

Giulia Silvestri

26 Giugno 2025, 17:58

Foligno, minacce e violenze al pronto soccorso:  doppio episodio in una settimana ai danni di tre infermieri

Non si arresta la scia di aggressioni, tra verbali e fisiche, ai danni degli operatori sanitari. Due nuovi episodi, a distanza di meno di una settimana l'uno dall'altro, si sono consumati al San Giovanni Battista di Foligno. Uno di questi è costato una frattura del setto nasale a un'infermiera del Pronto soccorso finita vittima, insieme a un collega, della furia di un paziente, da quanto è stato possibile apprendere, particolarmente agitato. Un pugno al volto che avrebbe visto la donna necessitare non solo delle cure dei sanitari, ma anche di un intervento chirurgico per le lesioni riportate. E un colpo avrebbe accusato anche un collega, al quale però fortunatamente non sarebbe costato lesioni. Un episodio che ha richiesto l'intervento dei carabinieri della compagnia folignate.

Nemmeno una settimana dopo, lunedì mattina, un'altra infermiera mentre stava svolgendo attività di triage è stata aggredita verbalmente da un paziente che le avrebbe intimato di svolgere rapidamente il lavoro che stava eseguendo, minacciandola di ricorrere alle mani. Toni e gesti concitati che però, fortunatamente almeno in questo caso, non si sarebbero tradotti in un'aggressione fisica.

Episodi purtroppo non nuovi al San Giovanni Battista, e che hanno visto tornare alla carica i sindacati Uil Fpl e Fp Cgil con la richiesta di interventi urgenti a partire dal fronte sicurezza. Esprimendo "solidarietà al personale" del pronto soccorso, in una nota la segreteria della Uil Fpl dell'Umbria e la segreteria aziendale di Uil Fpl della Usl 2 hanno rinnovato "l'appello alla direzione dell'ospedale, affinché si intervenga quanto prima a far fronte a tutte le criticità del nosocomio, più volte evidenziate dalle organizzazioni sindacali, sul fronte della sicurezza".

Evidenziando come gli operatori sanitari "agiscono già, purtroppo, - si legge - al limite delle proprie possibilità, sempre sotto organico e seguendo alla lettera procedure che impongono iter da seguire e burocrazia e condannando il gesto", dalla Uil Fpl accendono i riflettori sul "problema di sicurezza del luogo di lavoro", che si aggiunge alle problematiche "dei carichi di lavoro e dell'organizzazione".

Per Uil Fpl Umbria e Uil Fpl aziendale "l'ospedale presenta un problema di costruzione: ha accessi ovunque e i reparti diventano insicuri senza più un controllo all'ingresso" denunciano, ricordando "i problemi di sicurezza negli spogliatoi per i quali l'azienda si era impegnata: Serve, finalmente e come chiediamo da tempo, la riattivazione della sorveglianza h24 all'ingresso, contingentando gli ingressi liberi, dopo un'ora eccessiva. Le aggressioni al personale sanitario - continuano - restano qualcosa di inaccettabile e intollerabile, sulle quali chiediamo un definitivo cambio di passo".

"Aumento del personale al fine di potenziare il pronto soccorso e gli altri reparti in crisi; l'implementazione di misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e per prevenire il burnout; l'implementazione di protocolli di sicurezza efficaci per proteggere gli operatori dalle aggressioni da parte di utenti esasperati dai lunghissimi tempi di attesa; ripristino del posto fisso di polizia h24 in loco per facilitare interventi tempestivi", sono le richieste della Fp Cgil dell'Azienda Usl Umbria 2, intervenuta con una nota, esprimendo "profonda preoccupazione. Dobbiamo essere tutti consapevoli, come lavoratori della sanità, che le aggressioni che subiamo sono frutto di una gestione della sanità fallimentare, dettata da logiche di mercato che hanno trasformato la salute in merce. - hanno spiegato - Lavoriamo in un servizio sanitario sempre più smantellato, depotenziato, saturo e lontano dai pazienti. La carenza cronica di personale ha come diretta conseguenza turni massacranti e compromissione della qualità delle cure, che mettono a rischio la salute di noi stessi lavoratori e dei pazienti, i quali sono costretti a subire tempi di attesa lunghissimi prima di ricevere assistenza. Questa situazione è inaccettabile e chiede interventi urgenti".

Il San Giovanni Battista non è nuovo, infatti, purtroppo a episodi di questo tipo. Solo lo scorso aprile la polizia aveva arrestato un 24enne che, pretendendo di fare subito degli esami di laboratorio, ha dato in escandescenze, aveva seminato il panico, minacciando l'impiegata del Cup e terrorizzando una dottoressa barricandosi con lei nel suo ufficio, impedendole di uscire.


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