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POLITICA

Terni e Spoleto unica provincia, al via la raccolta firme: la proposta di revisione dei confini fa discutere

Il presidente del comitato Michael Surace: "Infrastrutture e turismo creano un forte legame"

Catia Turrioni

09 Luglio 2025, 15:41

Terni e Spoleto unica provincia, al via la raccolta firme: la proposta di revisione dei confini fa discutere

Trecentomila abitanti, una quarantina di comuni e un'economia che vale quasi 3,5 miliardi di euro l'anno: sono questi i numeri della possibile nuova provincia dell'Umbria del sud, un'area che potrebbe unire Terni, Spoleto, parte della Valnerina, Todi (che già ricade nella circoscrizione giudiziaria di Spoleto) e, forse, spingersi addirittura fino al Reatino.
A Spoleto torna a farsi sentire la voce di chi sogna un futuro amministrativo diverso: più vicino a Terni, più lontano da Perugia.

Una questione che affonda le radici nel passato e che oggi ritrova slancio grazie al sindaco e presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, deciso a riportare in vita la storica “provincia del Nera”. Per Bandecchi, si tratta di una “battaglia giusta e possibile”, come ha ribadito lunedì pomeriggio a Villa Redenta, durante un convegno organizzato dall'associazione Prima Spoleto dal titolo provocatorio: Restiamo con Perugia o passiamo con Terni? E questa volta non si tratta solo di parole: ci sono già i primi passi concreti verso la creazione della Provincia della Bassa Umbria.

Il primo? Raccogliere adesioni e poi avviare le procedure per ottenere un referendum comunale. “Realizziamo insieme questo sogno — è l'invito del comitato promotore — da cui può dipendere la sopravvivenza politico-economica del nostro territorio nei prossimi decenni”. Lo slogan: Riequilibriamo l'Umbria.
Michael Surace, presidente del comitato promotore Spoleto in Provincia di Terni, chiarisce che non si tratta di un'iniziativa estemporanea: “Non siamo nati con Bandecchi — dice — il comitato esiste da oltre dieci anni. Ma ora le condizioni sembrano più favorevoli”.

Alla base di tutto c'è un sentimento diffuso: isolamento. “Spoleto dista 70-80 chilometri da Perugia. Da Terni, solo una decina. Ma soprattutto, con Terni condividiamo territorio, cultura, economia e una visione infrastrutturale che Perugia sembra ignorare da anni”, spiega Surace. E la frattura è anche amministrativa: “Negli anni abbiamo perso servizi, spostati altrove, a Foligno o direttamente a Perugia”. Per il comitato, l'unione con Terni può essere una leva concreta per rilanciare trasporti e infrastrutture: “Abbiamo due assi viari strategici, la Flaminia e la Tre Valli, entrambe in condizioni critiche — sottolinea Surace — Il progetto della Tre Valli, con tre gallerie tra Spoleto e Acquasparta, è fermo dagli anni Ottanta. A Foligno hanno costruito 12 gallerie in sette anni, noi siamo ancora al palo”. E poi c'è il raddoppio ferroviario Spoleto-Terni, “atteso da una vita”.

Il legame con Terni è percepito come naturale: “Ci unisce la Valnerina, un itinerario turistico con grandi potenzialità. Lavorare all'interno di una stessa provincia faciliterebbe progettazione condivisa, accesso diretto ai fondi e visione comune”. Bandecchi - dicono dal comitato- ci ha da sempre dato pieno sostegno. Anche il Movimento 5 Stelle di Spoleto si è mosso in sintonia con il comitato, risultando decisivo - evidenziano - per l'approvazione del regolamento sul referendum cittadino, finora inesistente. “Da decenni nella nostra città (e non solo) si propongono diverse soluzioni: entrare nella provincia di Terni, aprire ad una terza provincia con Foligno o creare la Provincia Terni-Spoleto - ricorda Samuele Bonanni (Movimento 5 Stelle Spoleto) - La politica locale si è quindi spesso proposta nell'avanzare idee, senza però mai arrivare ad una destinazione finale”.

Ora la svolta: “Su forte volontà del Movimento 5 Stelle con l'iniziale proposta del sottoscritto, il consiglio comunale di Spoleto ha approvato all'unanimità il regolamento per i referendum comunali, unico strumento democratico e partecipativo per arrivare finalmente al risultato se non vi è una autonoma deliberazione dello stesso consiglio comunale. Evitando bandierine partitiche e controproducenti personali fughe in avanti - conclude Bonanni - cittadini e rappresentanti politici hanno il potere di trovare finalmente una quadra”.

La raccolta firme partirà a breve, subito dopo la registrazione ufficiale del comitato referendario: “Stiamo raccogliendo i fondi necessari per iscriverci all'Agenzia delle Entrate. Servono pochi soldi e tre persone: ne abbiamo già una cinquantina pronte”.
Intanto, il cammino prosegue. Con un'idea chiara e, per molti, concreta. Come ha detto Bandecchi a Villa Redenta: “Ho imparato che i sogni sono liberi. E bisogna avere il coraggio di sognare: la Provincia della Bassa Umbria è possibile, ed è giusto che ci sia”.

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