Il caso
Il carcere di vocabolo Sabbione, a Terni
Non avrebbero eseguito diagnosi corrette e non si sarebbero attivati per procedere con una visita specialistica urgente, all'esterno della casa circondariale di Sabbione, contribuendo in tal modo a causare - secondo la Procura di Terni - lesioni gravissime ad un detenuto 38enne campano.
Accusa a cui si aggiunge anche quella di omissione di atti d'ufficio. Per questi reati, 5 medici della Usl, operativi nel carcere di Terni, rischiano il processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Elena Neri.
Mercoledì 18 giugno il gip Chiara Mastracchio ha aggiornato l'udienza al 17 settembre. Secondo quando denunciato, il 14 giugno del 2018 per il detenuto era stata richiesta una consulenza specialistica dermatologica per la presenza di un neo sospetto, un possibile melanoma, fra la regione lombare e quella dorsale.
Nonostante le visite da parte del personale medico, non si sarebbe addivenuti ad una corretta diagnosi né all'attivazione delle procedure che avrebbero consentito un approfondimento medico tale da rivelare la patologia: il neo era un melanoma. Solo nell'ottobre 2020 si era proceduto all'asportazione, ma la patologia si era sviluppata con metastasi cerebrali. Da qui la richiesta di processo per i 5 medici.
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