La protesta
Ancora disagi per i pendolari tra Roma e Terni
Brutta avventura per un gruppo di pendolari diretti a Terni che, nel corso della notte di sabato 17 maggio, sono stati dimenticati dal treno alla stazione di Roma Tiburtina. La situazione si è risolta dopo diverse ore quando i viaggiatori, più di 20 in tutto, sono stati accompagnati in taxi alle loro destinazioni a spese di Trenitalia. Tra loro c’era anche Giovanni De Rosa, un ternano che usa quasi tutti i giorni il treno per recarsi sul posto di lavoro. “Sono arrivato a Roma Tiburtina - racconta - poco prima delle 23 in attesa dell’ultimo treno in partenza per Terni. Guardando il tabellone abbiamo scoperto che il regionale era stato soppresso per lavori in corso sulla linea. Fin qui nulla di male, sono cose che possono capitare. Nello stesso tempo - continua - ci è stato comunicato che sarebbe stato attivato un servizio bus sostitutivo con le stesse fermate del treno fino ad Orte dove era poi prevista una coincidenza con un treno per Terni”.
In effetti un bus è partito da Tiburtina, ma seguendo la cosiddetta linea lenta e, con il percorso previsto - racconta ancora De Rosa - “la coincidenza da Orte per Terni sarebbe sicuramente saltata. E anche un altro bus sostitutivo, quello previsto al posto del nostro treno, è partito da Roma Termini, ma il problema è che a Tiburtina non è mai passato e così noi siamo rimasti in attesa in piazzale Spadolini senza che nessuno ci spiegasse il perché di quel ritardo. Solo più tardi - continua il pendolare ternano - abbiamo appreso che il pullman era strapieno e che di conseguenza all’autista sarebbe stato detto di non passare per Tiburtina. Il bus, insomma, c’era, ma non per noi”. Tra le persone presenti, dirette ad Orte o a Terni, c’era anche una famiglia con due bambini. E tutti sono stati costretti ad aspettare in mezzo alla strada mentre si faceva sempre più tardi. “Trovare un referente di Trenitalia in stazione - prosegue De Rosa - a quel punto era impossibile. E così abbiamo iniziato a telefonare ai vari uffici competenti ed anche alla polfer. All’inizio c’è stato più di un equivoco. Ci dicevano che il bus era partito e che forse non lo avevamo aspettato nel posto giusto. Ma quando siamo riusciti a far capire la nostra situazione reale allora sono arrivate anche le scuse. Gli agenti della polizia ferroviaria, per primi, si sono prodigati per darci una mano. A mezzanotte e mezza abbiamo saputo che l’autobus sostitutivo, partito da Termini, era arrivato ad Orte.
Per noi, però, la notte è proseguita tra rimostranze e richieste di aiuto. Ci hanno rimpallato da un numero di telefono all’altro, ma alla fine, quando erano già passate le 3 di notte, ci è stato comunicato, grazie alla polfer, che Trenitalia avrebbe messo a disposizione un servizio di taxi gratuito diretto da Tiburtina ad Orte. E così anche io e gli altri ternani siamo saliti in auto per tornarcene a casa. Intorno alle 4.30 sono arrivato nella mia abitazione di San Gemini. E’ stato davvero troppo. Il problema è che quello di sabato notte è stato solo l’ultimo di una lunga serie di disagi che siamo costretti ad affrontare ogni giorno. Con gli altri pendolari stiamo pensando di presentare un reclamo a Trenitalia, ma non escludiamo anche altre iniziative a tutela degli interessi nostri e di tutti i cittadini che - conclude Giovanni De Rosa - usano il treno”.
Intanto da Trenitalia fanno sapere che “a causa di lavori programmati sulla linea ferroviaria durante i weekend di maggio, la corsa del treno 4538 diretto a Terni con partenza da Roma Termini alle 22.48 e da Roma Tiburtina alle 23 è effettuata dal bus Pg238 con arrivo ad Orte alle 0.23 da dove è possibile prendere il Rv88160 diretto a Terni. Sabato sera il bus Pg238 (dotato di monitoraggio satellitare) è partito da Termini e ha effettuato il regolare servizio. Alcuni passeggeri - continua Trenitalia - sono saliti a Roma Tiburtina, alcuni sono scesi a Orte ed altri otto hanno proseguito la corsa verso Terni con il Rv88160. Il servizio di Trenitalia si è svolto in maniera regolare e i passeggeri rimasti a Tiburtina sono stati comunque riprotetti con taxi e portati fino a destinazione”.
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