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Politica

Voto elettronico, l'Umbria laboratorio negli anni Novanta: com'è andata la simulazione

A Fornole di Amelia la sperimentazione nel 1992: i risultati pochi minuti dopo la chiusura dei seggi

Gabriele Burini

27 Novembre 2024, 10:00

Voto elettronico, l'Umbria laboratorio negli anni Novanta: com'è andata la simulazione

Il voto elettronico fu sperimentato nel 1992 a Fornole di Amelia

Il voto elettronico, in Umbria, risale al 1992. Nessuno scherzo, nessuna boutade. Il cuore verde è stato precursore di quello che, in Italia, è stato sperimentato solamente lo scorso anno. A spiegare nel dettaglio cosa avvenne 32 anni fa è il sito internet umbri.altervista.org. Il sistema di votazione Easy Vote - voto facile - fu messo a punto dal Centro regionale umbro di elaborazione dati. L’obiettivo era quello di testare il sistema (che viene considerato oggi innovativo, figurarsi nel 1992) e poi provare a emularlo in altre parti d’Italia. “Diminuiscono i tempi del voto, i risultati si sanno subito, lo Stato risparmia decine di miliardi di lire perché le sezioni elettorali si possono ridurre della metà, non c’è possibilità di imbrogli”, la spiegazione dei tecnici riportata dal sito internet. Per questa sperimentazione non si aspettarono né le amministrative, né le regionali, tanto meno le politiche.

Easy Vote esordì in occasione delle elezioni dei componenti del comitato comunale per l’amministrazione dei beni di uso civico, con solo due liste a sfidarsi. I cittadini che si recarono ai seggi, dunque, non trovarono la tradizionale scheda elettorale, bensì un monitor su cui tracciare una X con un apposito strumento, una specie di penna touchscreen. Altro che la matita copiativa! Inoltre, per chi voleva votare scheda bianca, oltre ai due riquadri per dare la propria preferenza a una delle due liste ce n’era un terzo che permetteva di non scegliere. In quell’occasione, nella frazione di Amelia potevano presentarsi alle urne quasi 1.300 elettori. Votò solo il 31 per cento, ma ogni voto, appena dopo il bip, finiva in una memoria segreta che il presidente di seggio poteva leggere “solo una volta che le operazioni elettorali fossero concluse”, viene spiegato su umbri.altervista.org. Il sistema aveva permesso anche uno scrutinio più facile e veloce: infatti, i risultati arrivarono pochi minuti dopo lo scoccare dell’ora X. Quest’anno, con il sistema tradizionale, nonostante quasi la metà degli aventi diritto non si siano presentati alle urne, per completare le operazioni sono passate più di 9 ore. A confronto, un’eternità.

La sperimentazione in Italia
Se l’Umbria ha testato il voto elettronico per la prima volta nel 1992, l’Italia lo ha provato lo scorso anno, il 13 e 14 dicembre 2023. Come spiegato dal ministero dell’Interno, l’iniziativa, non collegata ad alcun evento elettorale reale, ha coinvolto gli italiani residenti all’estero di alcune circoscrizioni consolari in Europa. Alla piattaforma del Viminale E-Vote si sono autenticati 2.681 elettori (potevano partecipare gli italiani residenti all’estero nelle circoscrizioni consolari di Londra, Monaco di Baviera, Stoccolma e Charleroi). Ad essere simulata è stata un’elezione politica nella Circoscrizione Estero a cui hanno potuto prendere parte sia gli iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), sia i cittadini italiani temporaneamente presenti nei quattro ambiti consolari citati. Coinvolti nella simulazione circa 13 mila italiani iscritti nel portale dei servizi consolari Fast-It. Si sono autenticati 2.681 elettori, e 2.557 hanno completato la procedura digitale di voto con riguardo alla scheda del Senato, 2.557 per la Camera. Significativo il dato degli under 40 che hanno partecipato alla simulazione: si tratta di più del 70 per cento del totale. Lo scorso febbraio, in audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato incaricata di trattare le regole per il voto dei fuori sede, il prefetto Angelo De Prisco, vice capo dipartimento della Direzione centrale servizi elettorali del Viminale, che ha gestito il test, nelle sue conclusioni ha detto che “il ministero dell’Interno intende ribadire che è più che mai attento alle istanze di rinnovamento tecnico e normativo nel campo dell’organizzazione e della gestione elettorale e la medesima attenzione ha inteso e intende assicurare riguardo alle ipotesi di soluzioni per favorire il più ampio esercizio del diritto di voto. Per questo motivo, evidenziati i potenziali aspetti di criticità tecnica ed organizzativa, possiamo assicurare che le strutture tecniche del Viminale saranno pronte ad attivarsi per far fronte alle decisioni che emergeranno nel prosieguo dell’esame parlamentare, e ciò con l’unico ed esclusivo obiettivo di assicurare, come sempre, la regolarità e la sicurezza di tutte le consultazioni elettorali”.

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