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Politica

Voto on line, la mappa dei paesi del mondo che utilizzano il digitale contro l'astensionismo

Catia Turrioni

26 Novembre 2024, 08:31

Voto on line contro l'astensionismo, l'idea parte dall'Umbria dopo il flop affluenza alla regionali 2024

Voto on line per combattere l'astensionismo

Il voto elettronico come ricetta per riavvicinare i cittadini alla politica. Il calo dell’affluenza - in Umbria come nel resto d’Italia e in tutti i Paesi industrializzati del mondo - accende un faro sulle potenzialità del voto digitale per aumentare la partecipazione elettorale. In Europa un esempio tangibile arriva dell’Estonia che ha costruito negli anni un sistema di partecipazione digitale alle elezioni molto efficace che ha superato, per partecipazione, quello in cartaceo. L’Estonia, dal 2005, utilizza la piattaforma i-Voting: gli elettori possono votare da casa usando una carta d’identità digitale e un codice di accesso. Problemi di sicurezza? A quanto pare no: il codice sorgente dell’applicazione di voto è pubblico e di continuo vengono effettuati audit e controlli sul sistema basti pensare che ogni elettore può controllare – a 30 minuti dal voto – se il suo voto è arrivato correttamente all’urna. Nei vari anni sono state introdotte delle modifiche da parte del Parlamento estone, come la possibilità di cambiare, fino all’orario di chiusura dei seggi, la propria preferenza. Chiaramente ogni ordine di voto è criptato e anonimo.


Un altro esempio vicino all’Italia arriva dalla Svizzera (che non è membro Ue) in cui sono stati introdotti e poi estesi progetti pilota ai Cantoni di Basilea città, San Gallo e Turgovia in occasioni di votazioni federali. La Svizzera è però in fase di analisi di impatto: ha concesso solo a parte della popolazione di votare online e man mano la percentuale aumenta tanto che la stessa Ginevra presto potrebbe arrivare a questa soluzione.
Ma gli esempi virtuosi che legano il digitale alle votazioni sono diversi nel mondo con diverse modalità e livelli di implementazione. L’India, per esempio, ha una lunga storia di utilizzo del voto elettronico, tanto che la prima esperienza risale al 1982 nel Kerala. Oggi, durante le elezioni generali, oltre 986 milioni di elettori utilizzano macchine per il voto elettronico a registrazione diretta che non sono collegate a internet ma stampano ricevute per verificare il voto.
Anche il Brasile ha adottato sistemi di voto elettronico su larga scala, con macchine a registrazione diretta utilizzate in tutto il Paese.


Gli Stati Uniti sono, tra i paesi del mondo occidentale, uno dei primi ad aver adottato sistemi di votazione a base elettronica o, comunque, semi automatizzata: in principio furono le schede perforate, seguite dai lettori ottici e, in ultimo, dai sistemi di registrazione elettronica diretta che attualmente utilizzano addirittura postazioni di voto touch.
La Norvegia ha sperimentato il voto on line ma nel 2014 ha interrotto a causa di preoccupazioni sulla sicurezza. Portogallo, Slovacchia, Macedonia del Nord, Lituania e Belgio hanno iniziato a utilizzare il voto elettronico nelle loro elezioni nazionali. La Francia sta esplorando l’implementazione del voto elettronico per i cittadini all’estero.
Il rodaggio è d’obbligo. Creare e implementare un sistema di voto elettronico, come dimostra l’esempio dell’Estonia, è un percorso che migliora di anno in anno nelle varie tornate elettorali. Le risorse impiegate nel rafforzare il processo elettronico di votazione dicono molto e da questo si può partire: in Estonia sono stati impegnati finora circa 30 milioni, in Italia nel 2023 solo un milione, al netto che sia stata solo un’esercitazione.

Da mettere sul piatto pregi e difetti di questo sistema che però ormai molti analisti politici considerano una scelta quasi obbligata per riportare gli elettori alle urne. Perché se è vero che l’astensionismo non è collegato alla sola difficoltà di recarsi al seggio ma a tanti fattori differenti, altrettanto vero è che facilitare la partecipazione degli elettori, specialmente di quelli residenti all’estero o con difficoltà a raggiungere i seggi e allo stesso tempo ridurre i tempi di conteggio dei voti minimizzando gli errori umani possono diventare elementi determinanti.

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