FOLIGNO
Venti video pubblicati sui social, e poi prontamente rimossi, per attaccare il liceo classico Frezzi-Beata Angela. A farli è stata la mamma di una studentessa neo-diplomata, adesso finita al centro di una lettera firmata dalla dirigente scolastica dell’istituto, Maria Marinangeli, e dal collegio docenti, intervenuti per difendere i professori e la commissione degli esami di Stato.
“Nel video si fa irruzione in modo arrogante e senza alcun titolo nella metodologia, nella didattica nonché nella discrezionalità docente di alcuni insegnanti, mettendone in dubbio il profilo professionale - attacca la preside assieme al collegio docenti - Il riferimento è, in maniera esplicita, al mancato 10 nella disciplina di Italiano, imputato all’insegnante che considererebbe 9 quale massimo voto attribuibile impedendo il riconoscimento dell’eccellenza. Cosa ancora più grave ci sembra lo sconfinamento inaccettabile nel piano di lavoro del docente, come appare evidente nell’accenno alla poesia semplicemente nominata dall’insegnante ed invece presentata nel programma, che lascia aperto il varco a speculazioni e considerazioni personali, opinabili ed anche denigratorie della professionalità docente”. Nel video, la madre sostiene che la studentessa meritasse 10, ma “dalla consultazione degli atti risulta che, anche nel precedente anno scolastico, l’alunna aveva conseguito il voto 9”. Attacchi poi sarebbero stati fatti anche ad altri alunni che avrebbero ricevuto punti bonus e che “invece, non sanno tradurre il latino, si sono fatti passare tutto durante la seconda prova e hanno balbettato alla prova orale”. La preside ha voluto precisare anche che “rispetto a quanto si sostiene nel video, e cioè che alla prova orale la studentessa abbia conseguito il massimo della valutazione, e cioè 20, anche ciò non corrisponde alla verità”.
Un passaggio viene poi fatto sul Premio Leopardi per le scuole superiori, che secondo la madre sarebbe stato ottenuto dalla figlia e che invece la scuola “non ne avrebbe fatto menzione nei suoi canali social: si precisa che la ragazza non è risultata tra i tre vincitori, ma che ha ricevuto un attestato di partecipazione da parte del comitato di valutazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani”. La preside ritiene poi “inaccettabile l’allusione alla politicizzazione di alcuni insegnanti 'che credono di sapere tutto' e che prenderebbero parte agli esami 'per ostentare la loro cultura'. Riteniamo, viceversa, che nella nostra scuola sia rispettata non solo la pluralità dei punti di vista, ma la deontologia in base alla quale l’esposizione, la comunicazione ed il dialogo precedono ed alimentano il confronto”. La preside ritiene “ristretto e improprio ricorrere a una sorta di contro-orientamento che diffama e oltraggia tutte quelle componenti che, nella nostra scuola, si adoperano con impegno ed entusiasmo affinché il liceo Frezzi sia scuola del presente e del futuro”.
Contatta dal Corriere dell’Umbria, la professoressa Marinangeli ha spiegato che “è in corso di valutazione con l’Ufficio scolastico regionale” la possibilità di denunciare la donna. “I nostri docenti si sono sentiti attaccati e presi di mira e con questo documento hanno voluto dire la loro”.
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