Il fatto del giorno
Penelope e Angelo a Monteleone di Spoleto (foto Giancarlo Belfiore)
Hanno scelto di giurarsi amore eterno in Valnerina. Qui tutto era iniziato più di un secolo fa, prima che la famiglia Ciampini si trasferisse a Roma negli anni ’40. E qui Angelo e Penelope, ieri, si sono detti di sì. Hanno deciso di tornare a Monteleone di Spoleto, affittare il borgo e vestirlo a festa. Hanno riempito le strutture ricettive con i loro 200 invitati e hanno trasformato le vie del centro in un grande salone per le feste, tornando anche indietro nel tempo con le rievocazioni di antichi mestieri.
"Un’atmosfera così, a Monteleone di Spoleto, non si vedeva da anni. Servirebbe un evento del genere a settimana”, dicono entusiasti i residenti: nel capoluogo sono 200, solamente i ragazzi del catering raggiungono quota 100.
E se qualcuno pensava a una cerimonia blindata alla Jeff Bezos e Lauren Sánchez si sbagliava di grosso. Monteleone di Spoleto non è Venezia: qui, i cittadini sono i primi protagonisti dell’evento, impegnati anche nell’allestimento del corso.
Prima di raggiungere Monteleone, Angelo Ciampini (la sua famiglia possiede a Roma il celebre Bar Ciampini in piazza San Lorenzo in Lucina, oltre a un ristorante e una gelateria) e Penelope Pozzar (che lavora assieme al padre in una clinica romana) hanno fatto tappa a Gavelli, piccola frazione del comune di Sant’Anatolia di Narco.
Nella chiesa di San Michele Arcangelo, affrescata da Giovanni di Pietro detto lo Spagna, hanno detto il loro sì davanti a don Luis Vielman.
Alle 17, i primi invitati hanno iniziato a riempire le panche e le seggiole della chiesa, allestita con un tappeto di fiori dai ragazzi dell’organizzazione che non hanno mai abbassato il piede dall’acceleratore: amici e parenti della coppia sono arrivati uno dopo l’altro, cercando di non cadere nella ripida discesa che porta sul sagrato.
C’è chi ha approfittato per scattarsi una foto con alle spalle il panorama mozzafiato che dà sulla Valnerina e chi, come le due damigelle che hanno aspettato l’arrivo di Penelope, hanno fatto avanti e indietro sotto l’arco, cercando di allentare la tensione.
Angelo - camicia e cravatta bianca con gilet azzurro e completo blu - è stato tra i primi ad arrivare. “Potreste dire a mia madre di raggiungermi? Mi dovrebbe accompagnare all’altare”, ha sussurrato fuori dalla chiesa mentre la donna stava parlando con la sindaca di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, entusiasta di questo evento.
Alle 17.30, a bordo di una Jeep guidata dal padre, ecco arrivare Penelope, vestita di pizzo bianco e con un lungo velo. Le campane suonate da un campanaro - “è la prima volta che lo faccio, non mi era mai successo”, racconta - e le musiche di un’arpa con le voci del coro hanno accolto la giovane coppia tra tanti sorrisi e pure qualche lacrima.
Dopo la messa, la festa si è spostata a Monteleone di Spoleto (dove sono arrivati anche i falconieri), “perché i Ciampini non si sono mai dimenticati del nostro borgo. Il nonno di Angelo, che si chiamava come lui, è stato sempre molto attivo nella vita della città: è stato sindaco, tra le tante cose ci ha lasciato la scuola e i lampioni del corso”, dicono la sindaca e uno degli storici consiglieri della pro loco che era nel direttivo in quegli anni.
Qualcuno gioca a carte ai tavolini del bar, altri ricordano gli anni in cui la famiglia, qui, era di casa. “Vedere che ancora oggi si ricordano di noi, di questo territorio dove tornano ogni anno nella loro casa, è molto bello. E non era nemmeno scontato che ci coinvolgessero così”.
Alle 19.30, Angelo e Penelope si affacciano da piazza Margherita e danno il via alla festa con le note della Sartoria Musique. Corso Vittorio Emanuele si riempie minuto dopo minuto di invitati, residenti e anche qualche curioso, perché in attesa della cena in piazza del Mercato e del dj set fino a tarda notte, la festa adesso è aperta a tutti.
Venezia è lontana quasi 500 chilometri, ma la distanza dall’evento di Jeff Bezos è abissale. Per la fortuna di Angelo, Penelope e di tutta Monteleone di Spoleto, che una giornata del genere difficilmente se la dimenticherà.
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