L'analisi
Francesco Pace ceo di Acacia group
Eccole le dieci imprese top dell’Umbria, quelle che da sole superano i 13 miliardi di fatturato e garantiscono lavoro ad almeno 17.500 persone. La classifica è quella che arriva da Acacia Group che come ogni anno presenta l’analisi dei principali dati economici regionali elaborando i bilanci 2024 delle più solide realtà del territorio.
Sul podio dominano incontrastati i protagonisti della grande distribuzione organizzata, della meccanica e del manifatturiero: PAC 2000A Conad, Acciai Speciali Terni e, al terzo posto, Brunello Cucinelli. A seguire Eurospin Tirrenica, Ecosuntek, Metalmeccanica Tiberina e Tiberina Holding. Quindi GMF srl, Colacem e Icom. Esce dalla top ten Coop Centro Italia a seguito della fusione e acquisizione da parte di Coop Etruria, con sede in Toscana e quindi fuori dai confini regionali.
L’analisi evidenzia come le prime dieci imprese umbre per utile consolidino un quadro complessivamente positivo, con una marginalità media sostenibile e strutturata. Le eccellenze del lusso, della meccanica e del cemento si distinguono per la capacità di mantenere livelli di redditività nettamente superiori alla media regionale.
Il dato più significativo è la diversificazione settoriale: dal fashion di alta gamma alla siderurgia, dalla grande distribuzione organizzata alla meccanica di precisione, l’Umbria mostra un equilibrio tra industria, commercio e manifattura, segno di una resilienza imprenditoriale consolidata.
“Oggi gli imprenditori umbri chiedono soprattutto di poter camminare senza inutili ostacoli, tasse non funzionali e burocrazia superflua - dice Francesco Pace, ceo e fondatore di Acacia Group - Chiedono una Regione che li accompagni, non che li rallenti. Un sistema che riconosca il loro ruolo di motore sociale oltre che economico. Il Libro bianco per l’economia che Acacia Group sta elaborando partirà proprio da qui: dall’ascolto delle imprese, dalle loro esperienze e dalle loro visioni. L’Umbria ha tutte le carte in regola per sfruttare la Zona economica speciale e farne un laboratorio di crescita sostenibile e competitiva. Un’occasione concessa dal governo centrale che non deve essere sprecata. Serve però metodo, coraggio e, soprattutto, fiducia nel futuro”.
A coordinare il progetto del Libro bianco per l’economia, Maria Elena Castori: “Siamo convinti che lo sviluppo futuro dell'Umbria debba nascere da un nuovo patto di collaborazione tra istituzioni e imprese. Il Libro bianco sarà lo strumento attraverso cui formalizzare questo dialogo, raccogliendo il contributo di imprenditori, manager, economisti e amministratori - sottolinea - Non un semplice documento di analisi, ma un percorso condiviso di proposte e visioni che possa guidare le politiche economiche regionali dei prossimi anni".
Le classifiche complete saranno rese note il 15 dicembre in occasione del tradizionale Galà delle imprese
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